
Egregio Provveditore,
L’Istituto cui si narra è ormai centro di quotidiani episodi critici che vedono coinvolti il personale di Polizia Penitenziaria oramai provato dall’assenza di risposte avute dai Superiori Uffici rispetto ai problemi rappresentati più volte dalla scrivente O.S. nonché dalla Direzione Arianese.
Il perpetuarsi di aggressioni, il continuo ricorso al lavoro straordinario con turni che dall’inizio del piano ferie estive, si è tradotto in un impiego fino a 12 ore vista la conclamata e più volte evidenziata carenza di personale. Il dover ricoprire diversi posti di servizio contemporaneamente è tra le cause maggiormente scatenanti di ulteriore emorragia di unità da impiegarsi nella programmazione dei servizi quotidiani – ridotti all’osso -, con carichi di lavoro non più sostenibili dai pochi servitori rimasti in servizio.
La protesta pacifica intrapresa dagli agenti arianesi di astensione dalla M.O.S., ancor più amplificata dall’impossibilità di garantirne anche i cambi per chi volesse fruirne, è il silenzioso quanto educato “grido di dolore” cui va dato urgente ascolto e soprattutto soluzioni immediate, anche alla luce degli ultimi eventi verificatisi nella giornata del 29 luglio ove, a conclusione della gestione di un evento critico messo in atto da un detenuto – barricatosi aveva dato fuoco alla stanza – un appartenente ai caschi blu, ormai esausto dalla quotidianità di turni interminabili, è collassato a terra con necessità di intervento sul posto del 118 per essere accompagnato presso il locale nosocomio. Questa Organizzazione sollecita affinché siano ripristinate e garantite al personale di polizia penitenziaria quelle condizioni lavorative che le diano dignità, serenità ed orgoglio nel sentirsi servitori dello Stato.
Fiduciosi di un intervento da parte della S.V, si rimane in attesa di riscontro.