
Egregio Provveditore,
nonostante i ripetuti appelli giunti dalla S.V. a voler riaprire una strada di dialogo con la direzione ascolana e magari predisporsi all’incontro del 6 ottobre p.v. con un atteggiamento propositivo e di apertura, ecco giungere dalla medesima Direzione la nota con cui, in barba a qualsivoglia confronto sindacale in materia di organizzazione del lavoro, viene deciso di SOPPRIMERE il posto di servizio “Addetto Ufficio Educatori” per CREARNE UNO EX-NOVO “addetto vigilanza e osservazione detenuti area educativa” relegando ad una mera comunicazione conoscitiva le
OO.SS..
Ovviamente, come da prassi consolidata, l’unità di Polizia penitenziaria interessata da questo “cambiamento” (e di cui ci occuperemo a breve) è casualmente un Rappresentante Sindacale appartenente ad una compagine fra le scriventi e già in passato oggetto di “anomalie d’impiego” già oggetto peraltro di corrispondenza e diretta segnalazione anche alla S.V.. A lasciare maggiormente sbalorditi è che l’Addetto Area Educativa, (mansione che è appena il caso ricordare il collega di cui in precedenza risulta essere fresco vincitore di regolare interpello), sin dalla sua istituzione come posto di servizio fu convenuto che l’unità di Polizia penitenziaria impiegata dovesse essere presente all’interno dei locali dell’Area Trattamentale stante la quotidiana e pedissequa presenza di detenuti al suo interno (per le svariate attività proprie della medesima area), statuendo altresì che, essendo tali ambienti posti all’interno dei Reparti detentivi, l’unità ivi addetta percepisse l’Indennità per servizi esterni stante la continua presenza di detenuti al suo interno.
Posta questa doverosa premessa, ci venga concesso di esprimere più di un legittimo dubbio sulla scelta della Direzione per le motivazioni che di seguito si riassumono:
a) L’Assistente Amministrativo citato nella nota 12875 risulta essere una ex appartenente al Corpo di Polizia penitenziaria femminile la quale, nelle intenzioni di questa Direzione, andrebbe ad essere impiegata all’interno di ambienti detentivi maschili assieme alle altre due Educatrici senza la consueta presenza dell’Addetto Area Educativa lì impiegata anche con compiti di tutela e salvaguardia delle operatrici che vi svolgono servizio;
b) Per quanto è dato sapere, presso la Direzione ascolana presta da poco servizio un’altra unità di Polizia penitenziaria maschile sino a poco tempo fa appartenente al G.S. “Fiamme Azzurre” adibito, in quell’occasione, all’Area Ragioneria senza però formulare anche in questo caso alcun tipo di concertazione in materia. Stante la disponibilità di queste due nuove “forze lavoro” sarebbe quantomeno logico aspettarsi un cambio fra di esse, adibendo l’Assistente di Polizia penitenziaria oggi in servizio presso la locale Ragioneria all’interno dell’Area Educativa con le mansioni amministrative e l’Assistente Amministrativo femminile presso l’Area Ragioneria;
c) A confermare il diffuso sentore che ci si trovi difronte all’ennesimo tentativo di “punire” il Rappresentante Sindacale “non gradito”, giunge in nostro soccorso la proposta integrativa relativa all’Organizzazione del lavoro dell’Area Sicurezza formulata dal Comandante del Reparto trasmessaci in data odierna dove, come d’incanto scompare il posto di servizio ideato dal Sig. Direttore (addetto vigilanza e osservazione detenuti area educativa con l’ovvia percezione che tale impiego sia relegato esclusivamente alla vigilanza dei detenuti che stazionano all’interno degli ambienti dell’Area Educativa) e appare un nuovo posto di servizio denominato “Addetto Vigilanza Corsi Detenuti”.
Non sta certo alle scriventi OO.SS. evidenziare alla S.V. che ci troviamo da un lato il Direttore che stabilisce in totale autonomia l’istituzione di un nuovo posto di servizio senza passare dall’obbligatorio tavolo di concertazione con le OO.SS., e dall’altro il Comandante del Reparto che invece propone alle OO.SS. la valutazione dell’istituzione di vari posti di servizio delle c.d. ”cariche fisse”.
Non volendo tediare la S.V. con ulteriori ed innumerevoli considerazioni sull’ennesimo exploit della Direzione ascolana che ci porta sempre più a consolidare le nostre convinzioni sull’inopportunità di riaprire al dialogo, nell’attesa dell’incontro del 6 ottobre p.v. nel quale avremo l’occasione di esporle anche i “retroscena” della vicenda di cui alla presente, ribadiamo la nostra posizione di “interruzione delle relazioni sindacali “ con la Direzione di Ascoli Piceno non partecipando alla prossima contrattazione del 07 settembre e contestualmente chiediamo l’immediata revoca di quanto unilateralmente deciso dalla Direzione ascolana con la nota in epigrafe e di voler emanare un Ordine di Servizio che ponga fine alla transumanza quotidiana cui è sottoposto il collega Addetto Area Educativa e permetta allo stesso di garantire la propria presenza quotidiana e senza possibilità di deroga per tutelare da un lato il corretto svolgimento delle svariate attività che si svolgono al suo interno con la presenza costante dei detenuti e dall’altro di tutelare le operatrici femminili che vi prestano stabilmente servizio.
Al D.A.P. ed alle Segreterie Nazionali, tanto si trasmette per doverosa conoscenza, significando che alla luce di quanto emerso, le forme protesta intraprese sono da intendersi confermate e rafforzate.