
Egregio Provveditore, questa O.S. ha appreso che presso la Casa Circondariale di Ferrara, si sarebbero verificati gli ennesimi eventi. critici, alcuni dei quali posti in essere da un detenuto “psichiatrico” di origine magrebina, in accordo con altri 3 detenuti della stessa etnia, ristretti presso il Reparto Isolamento. Sembrerebbe che il detenuto in questione, già resosi protagonista di svariati atti autolesionisti nelle scorse giornate, nella serata del 27/06/2021 abbia inscenato un finto malore (con addirittura l’intervento del 118), per poi risultare abile e con il solo obiettivo di creare disservizio, come in ogni precedente gesto autolesivo. Lunedì mattina, 28/06/2021, si sarebbe superato poichè, con la complicità di altri detenuti, avrebbe inscenato una protesta con il risultato di 2 camere di pernottamento incendiate ed una telecamera distrutta. Dalle prime ricostruzioni parrebbe che le motivazioni della ribellione siano da ricercare nella volontà dei ristretti coinvolti ad essere trasferiti in altri Istituti nel più breve tempo possibile. Un Poliziotto Penitenziario, nelle operazioni di messa in sicurezza del reparto, ha subito una forte intossicazione da fumo, curata presso il nosocomio cittadino e giudicata guaribile in 7 giorni. Negli stessi istanti altro personale di Polizia Penitenziaria stava affrontando un ulteriore evento critico che ha visto 2 detenuti arrampicarsi sul tetto del cortile passeggi. Solo grazie all’intervento del personale addetto alla vigilanza armata sul muro di cinta e al controllo passeggi, sarebbe stato possibile interrompere il tentativo (forse di evasione?) ed iniziare una trattativa, gestita brillantemente dai colleghi, per convincerli a desistere dal loro intento. Questo preoccupante ed allarmante episodio ha impegnato il personale per buona parte della mattinata, richiedendo, altresì, seppur da remoto, il contributo del Magistrato di Sorveglianza. Nell’apprendere di questi episodi, ormai all’ordine del giorno in molti istituti, ci si chiede come sia possibile permettere ad alcuni detenuti, sempre gli stessi, di tenere “in ostaggio” la sicurezza dei penitenziari al solo fine di appagare i loro capricci. Il personale di Polizia Penitenziaria è stanco ma ancor di più preoccupato a che la situazione possa sfuggire e divenire incontrollabile, anche alla luce della carenza di personale ed all’accorpamento dei posti di servizio cui si ricorre troppo spesso. Il rischio che episodi di inaudita gravità come quelli su descritti possano degenerare è reale ed è inaccettabile correre ai ripari solo dopo il loro verificarsi quando si potrebbe e dovrebbe spendere di più sulla prevenzione degli stessi. Questa Segreteria Regionale Le chiede, pertanto, prima che avvenga l’irreparabile, di intervenire, facendosi carico della problematica relativa alla gestione dei detenuti facinorosi e psichiatrici presenti nel Distretto, ribadendo la necessità di creare dei circuiti detentivi differenziati per la loro cura e gestione e di dotare il personale di strumenti più efficaci per domare l’aggressività spropositata dell’ultimo periodo, proponendo anche dei percorsi specifici di formazione.