
Sig. Provveditore, purtroppo questa O.S. ancora una volta si trova a segnalare lo stato di totale abbandono in cui versa il personale in servizio presso la C.C. di Frosinone. Nonostante le varie note di questa O.S., la stessa Amministrazione locale, continua a denigrare il lavoro svolto dal personale, tanto che oltre che ad imporre i turni di servizio massacranti (18-24 ore di servizio continuativo, centinaia di giorni di congedo in arretrato e decine di riposi settimanali non fruiti), impone anche i turni di servizio armato sul muro di cinta a colleghi, alla soglia dei 60 anni di età nel ruolo dei Sovrintendenti, senza tener conto di verificare se vi sia la possibilità di affidare tale incarico al personale del ruolo degli Agenti/Assistenti. Nell’ultimo periodo, è diventata prassi comune, in barba a qualsiasi ragione di buon senso, che il personale del ruolo dei Sovrintendenti, venga impiegato nel servizio armato di sentinella. Anche nella data di Domenica 18 c.m., nonostante nel turno mattutino in servizio vi fossero quasi tutti Agenti/Assistenti, è stato programmato di servizio di sentinella una unità del ruolo dei Sovrintendenti, avente oltre 30 anni di servizio e oltre 56 anni di età. Quanto avvenuto, denota quanta poca accortezza pone in essere l’Amministrazione locale nei confronti del personale dipendente, non rispettando l’anzianità di servizio e anagrafica, il ruolo e soprattutto la persona, ponendo in essere anche dei disagi personali tra il sottufficiale comandato di sentinella e il personale che gerarchicamente è sottoposto allo stesso. Quanto descritto, a parere di questa O.S., oltre a denigrare il ruolo e a non aver rispetto della persona, denota anche l’assoluto disinteresse, che invece dovrebbe essere alla base delle buone regole comuni, di saper gestire le poche risorse a disposizione, con oculatezza e nel rispetto delle regole, ma soprattutto del buon senso. Visto il fatto è opportuno che la S.V., imponga all’Amministrazione locale di Frosinone, una riflessione seria e attenta, sulla gestione delle pochissime risorse di personale a disposizione, avendo soprattutto cura di non denigrare o demansionare il servizio svolto da tutto il personale di Polizia Penitenziaria.