
Eccellentissimo Sig. Prefetto, facendo seguito alla nota del 31 Maggio 2021, avente n. prot. 105/2021 s.p. Fr ed indirizzata alla S.V. per conoscenza, la scrivente O.S., La rende edotta delle svariate problematiche che affliggono il personale di Polizia colà in servizio e le loro famiglie. Presso la predetta Casa Circondariale, attualmente vi sono ristretti circa 530 detenuti di varie tipologie, di cui quasi la metà appartenenti al Circuito “Alta Sicurezza”, una sezione con 7 detenuti “collaboratori di giustizia” ex art. 13 Legge n. 8/1991 e un reparto con 50 detenuti appartenenti al circuito “precauzionale”, mentre la restante popolazione appartiene ai c.d. detenuti comuni, in stragrande maggioranza tossicodipendenti, sieropositivi ed extracomunitari, in più molti di esse con gravissimi problemi psicologici. A fronte di ciò, nello stesso Istituto, devono essere coperti giornalmente oltre 100 posti di servizio, più le unità che vengono impiegate per il Nucleo Provinciale delle Traduzioni e Piantonamenti, mentre le unità totali operanti non superano le 200, appartenenti a tutti i ruoli. Tale situazione comporta al personale gravissimi disagi nell’espletamento del servizio, sia a livello di sicurezza, che a livello psico-fisico. Non vengono rispettati i più elementari diritti soggettivi e Costituzionalmente garantiti, che necessariamente servono a tutela del lavoratore. Il personale tutto, viene continuamente trattenuto in servizio per coprire i turni successivi a quello di competenza, arrivando anche ad effettuare 12-18 ore di servizio continuative. Tali servizi, il più delle volte, vengono pianificati giornalmente, quando invece vi è normativa specifica che impone un congruo periodo di preavviso (la programmazione dovrebbe effettuarsi mensilmente ex art. 8 co/6 A.Q.N.). Inoltre capita sovente che lo stesso personale non possa fruire dei “riposi settimanali” e del “Congedo Ordinario”. A tal proposito si evidenzia che la stragrande maggioranza del personale di polizia, ancora non ha fruito del “Congedo Ordinario” relativo agli anni 2017-2018-2019 e 2020 ed ha accumulato anche decine di giorni di riposo settimanali non fruito. L’Amministrazione, sia Centrale che periferica, a fronte di tali gravissime problematiche, non fornisce nessuna risposta concreta, esponendo ad uno stato di totale insicurezza e rischio i poliziotti operanti (vedasi le continue aggressioni subite), ma anche l’intera popolazione cittadina del circondario. Ad aggravare ulteriormente la situazione, presso l’Istituto di Frosinone è stata l’apertura di 2 sezioni detentive da destinare agli arrestati nuovi giunti provenienti dalle regioni Lazio, Abruzzo e Molise, destinando ad essi 50 posti per l’isolamento fiduciario COVID-19, senza vedersi incrementare una sola unità di personale, mentre gli Istituti Romani, Regina Coeli e Rebibbia hanno destinato all’Isolamento fiduciario COVID-19 solamente una quindicina di posti e, mai gli Uffici Centrali e Regionali, sono stati in grado di specificarne la disparità. Questo sovraccarico di nuovi giunti, segnalato da questa O.S. già dall’anno precedente, non ha avuto mai nessun riscontro oggettivo da parte degli Uffici Superiori, come al solito è stato lasciato in sordina, facendo finta di non vedere. Il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Dr. Carmelo Cantone, il Direttore dell’Istituto Dr.ssa Teresa Mascolo e lo stesso Capo del Dipartimento Dr. Petralia, ben conoscono la situazione attuale del carcere di Frosinone, ma, nonostante le nostre svariate sollecitazioni alla risoluzione delle problematiche evidenziate, nulla hanno fatto. Constatato il grave disagio posto in essere dall’Amministrazione Penitenziaria, nei confronti dei Poliziotti in servizio presso la Casa Circondariale di Frosinone, Voglia la S.V. (si auspica sin d’ora un autorevole intervento) intervenire per quanto di Sua competenza presso gli organi Istituzionali preposti, per una risoluzione delle problematiche. Fermo restando che lo STATO DI AGITAZIONE dichiarato dalle OO.SS. locali dei Poliziotti penitenziari continua, sarebbe quanto mai gradito un incontro diretto con la S.V. per poter esporre, in dettaglio le molteplici situazioni. Atteso quanto sopra, con la presente, la scrivente O.S., chiede un incontro con Sua Eccellenza, affinché le problematiche evidenziate possano meglio essere esposte e successivamente affrontate in maniera risolutiva.