
Egregio Sig. Direttore,
sono pervenute a questa O.S., da parte di un cospicuo numero di unità di polizia penitenziaria, segnalazioni rispetto ad alcune disfunzioni relative agli eccessivi carichi di lavoro espletati dall’addetto al servizio di portineria e riguardo il disagio riscontrato in merito all’accesso in istituto dei mezzi che devono recarsi presso l’impresa di mantenimento. Sembrerebbe infatti che da quando il magazzino dell’impresa di mantenimento che fornisce la merce al sopravvitto è stato trasferito nei locali situati all’interno del muro di cinta, già dalle ore 6:00 del mattino, si presentano al blocco per accedere in istituto camion e corrieri per lo scarico di merci presso suddetto deposito. Tale autorizzazione all’ingresso degli automezzi nell’intercinta, senza accompagnamento o alcun controllo da parte di una unità di polizia penitenziaria addetta a tale tipo di servizio, non è stato ancora disciplinato con apposito O.D.S. tanto che, se si dovesse presentare un problema di ordine e sicurezza, posto in essere da un soggetto, sì identificato dal portinaio, ma che in realtà è a tutti gli effetti una persona sconosciuta entrato liberamente in istituto, la responsabilità di ciò sarebbe sicuramente attribuita ad una grave negligenza del poliziotto di servizio presso la portineria. L’addetto alla portineria, oltre alle tante incombenze riguardanti il proprio servizio, è costretto a compensare anche alla cronica soppressione o non predisposizione sul mod.14 A di una unità al Block House; a controllare e vigilare sui movimenti dei detenuti ubicati nel padiglione esterno; annotare sull’apposito stampato gli ingressi e le uscite del personale civile e di polizia penitenziaria. A questo punto appare chiaro ed evidente che con questo eccessivo carico di lavoro non sia possibile provvedere anche al controllo dei mezzi. L’addetto alla sorveglianza armata, che ad oggi sulla carta risulta essere “addetto alla sorveglianza all’esterno del muro di cinta”, in realtà svolge “servizio di preposto reparti” poiché la sola unità di sorveglianza generale non riesce a sopperire a tutte le continue ed improvvise emergenze che si verificano all’interno dell’istituto, in particolare dalle 6:00 alle 8:00 quando iniziano i vari movimenti ed accompagnamenti dei detenuti che devono uscire per traduzione. I mezzi che accedono nell’istituto spesso non conoscono la strada per raggiungere il magazzino dell’impresa, ed in assenza di chiare indicazioni non sanno dove andare, alle volte girano all’interno dell’istituto dove vogliono e senza alcuna sorveglianza. Nel loro tragitto potrebbero incontrare o avere contatto con i detenuti ex art. 20 che escono già dalle ore 7:00, con i detenuti che fruiscono del campo sportivo, introdurre oggetti non consentiti o fare altre azioni che potrebbero pregiudicare l’ordine e la sicurezza dell’istituto. A nostro parere, l’apertura Block House andrebbe garantita nelle 24 ore come era in passato, il servizio di portineria andrebbe rinforzato con un’altra unità di polizia penitenziaria al fine di ridurre i carichi di lavoro e garantire una maggiore sicurezza all’istituto. Alla luce di quanto sopra esposto, chiediamo immediati interventi finalizzati a migliorare le condizioni di lavoro dell’addetto al servizio di portineria, nonché di valutare l’immediata sospensione dell’ingresso degli automezzi all’interno dell’intercinta negli orari antecedenti alle ore 8:00 e comunque in assenza di un addetto al controllo ed accompagnamento dello stesso all’interno dell’istituto.
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.