
La Segreteria Provinciale Si.N.A.P.Pe., è venuta a conoscenza a seguito di numerose segnalazioni poste in essere dai propri iscritti e non, dell’incresciosa vicenda venutasi a creare nel posto di servizio meglio evidenziato in oggetto, il quale sembrerebbe perdurare da oltre un mese, creando notevole disservizio e problematiche al personale ivi in servizio.
O.S. Si.N.A.P.Pe. pone alla Vostra attenzione la problematica evidenziata, viste le vigenti norme in vigore che sanciscono la persistente e costante presenza di personale di Polizia Penitenziaria ove sono ristretti utenti appartenenti al circuito d’appartenenza denominato ALTA SICUREZZA vista la pericolosità sociale e visto la garanzia che il personale di custodia deve garantire la sicurezza dell’istituto.
Pertanto il personale di polizia non potendosi allontanarsi dal posto di servizio, come previsto dalla vigente tabella di servizio, anche solo per pochi minuti anche solo per recarsi nel locale bagni esterni alla sezione A.S. alfine di poter espletare bisogni fisiologici.
Da ciò scaturisce la richiesta dell’ O.S. Si.N.A.P.Pe. che facendosi portavoce di tale disagio vissuto da buona parte del personale di Polizia Penitenziaria, ne sollecita la necessità di effettuare il ripristino del locale bagno non funzionante nella sezione B1, nel più breve tempo possibile anche con interventi posti in economia, alfine di porre termine ad una vera e propria umiliazione che vede costretto il personale ivi in servizio, a chiedere ogni qualvolta necessità di recarsi ad espletare bisogni fisiologici la prevista autorizzazione di allontanamento previo il cambio, al Preposto di Sorveglianza Interna o di Sorveglianza Generale per essere autorizzato a recarsi in un bagno idoneo visto che tale esigenza deve essere considerata come un sacrosanto diritto del lavoratore.
O.S. Si.N.A.P.P.e si permette di ricordare alla Direzione della CR Asti, che l’art 32 della Costituzione sul Diritto alla Salute ed Incolumità personale, tutela il lavoratore/poliziotto che potrebbe anche ricevere un rifiuto di autorizzazione per assenza di sostituzione di personale da parte dei Superiori gerarchici, quindi la negazione all’allontanamento dalla sezione B1, per potersi recare in altro locale bagno esterno ove presta attività di servizio, causando ulteriore malessere fisico e morale al personale di polizia interessato.
Per cui questa sigla sindacale scrivente, ritiene anche umiliante dover ribadire la necessità di ripristinare in tempi certi e celeri il locale bagno non funzionante nella sezione B1, per permettere al personale di poterlo usufruire correttamente, senza doversi allontanare dal proprio posto di servizio, alfine di garantire maggior controllo e sicurezza dei soggetti ritenuti ad alta pericolosità sociale.
O.S. Si.N.A.P.P.e si vede costretta nuovamente, a segnalare l’ennesimo malfunzionamento rilevando un disinteresse da chi ha il compito di garantire la sicurezza e la salubrità dei luoghi di lavoro, presso la Casa di Reclusione di Asti e chiede alla Direzione, con la massima urgenza il ripristino dei del locale bagno segnalato per porre termine ad una vigente e persistente condizione di lavoro UMILIANTE e DEGRADANTE per tutti i poliziotti/lavoratori di Polizia Penitenziaria.
Per tale motivazione il Si.N.A.P.Pe. acquisite le doglianza poste in essere dai propri iscritti e non, si pone ha tutela del personale di Polizia Penitenziaria, in servizio presso la C.R. ASTI e ricorda che, in applicazione della vigente disposizione di legge 81/2008, il datore di lavoro, ha l’obbligo giuridico e morale di garantire persistenti condizioni igienico sanitarie accettabili garantendo salubrità e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro della struttura detentiva di Asti, per permettere ai poliziotti penitenziari che vi prestano servizio, idonee condizioni lavorative e sanitarie; SI RIBADISCE
alla Direzione di Asti, di porre ogni utile azione e sforzo, anche con interventi in economia, per poter RIPRISTINARE CON LA MASSIMA URGENZA l’idoneità e la funzionalità del locale bagno posto nella sezione B1, ancora oggi non funzionante e verosimilmente carente dei requisiti minimi di agibilità e salubrità.