
Egregi, è purtroppo onere della scrivente Organizzazione Sindacale informare dell’ennesima, vile aggressione avvenuta all’interno del penitenziario in parola, ai danni di un poliziotto penitenziario durante l’espletamento del suo compito. Nel primo pomeriggio del 29 ottobre scorso, un Assistente di Polizia Penitenziaria, è stato violentemente aggredito, con pugni e calci, da un detenuto nord-africano. Il collega, immediatamente soccorso, è stato trasportato presso l’Ospedale di Frosinone dove si trova ancora ricoverato a causa delle lesioni riportate. Al di là dello spregevole evento, che viene ripetutamente condannato dalla scrivente, oggi si vuole evidenziare una routine anomala, tanto dal punto professionale che umano, adottata dalle Direzioni, in deroga ad alcune disposizioni normative emanate (GDAP-0334029-2014 e GDAP-0189934-2015), ossia il mancato accompagnamento in ospedale del ferito con i mezzi dell’Amministrazione. L’Assistente de quo infatti, non essendo in grado di guidare, ha dovuto attendere il termine del turno di alcuni colleghi che poi lo hanno trasportato in ospedale. Orbene, attestata la funzione delle autovetture di servizio, preso atto della circolare GDAP-0334029-2014, alla pagina 3 co.2 laddove cita “l’utilizzo delle autovetture di servizio con autista (…) è consentito per casi di effettiva necessità legata ad inderogabili ragioni di servizio” sarebbe opportuno considerare eventi critici, come appunto le aggressioni, casi di assoluta necessità legati per forza a ragioni di servizio! Si ribadisce che gli uomini e le donne della Polizia penitenziaria quotidianamente rischiano la propria vita con fierezza, dignità ed orgoglio, per il bene della società a salvaguardia della sicurezza pubblica, motivo per cui ci si aspetta quantomeno un gesto di legittima solidarietà. Auspicando che possano essere apportate giuste variazioni alla norma attuale, si porgono deferenti ossequi.
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