
Ore di terrore si sono vissute presso la Casa Circondariale di Lecce dove una rivolta scatenata dai detenuti nel pomeriggio di ieri, ha impegnato gli uomini della Polizia Penitenziaria fin quasi al mattino.
“Molti poliziotti sono stati richiamati in servizio per far fronte all’emergenza creatasi” esordisce il Segretario Nazionale del SiNAPPe Stefano NETTI “e con grande competenza e professionalità, si è riusciti a gestire la situazione ed a ripristinare l’ordine, senza importanti conseguenze per alcuno”.
“La causa scatenante parrebbe essere stata la continua interruzione di corrente elettrica avvenuta negli ultimi giorni, a causa di problemi diretti del fornitore di energia” continua NETTI “Dobbiamo però interrogarci se la motivazione apparente non sia solo un pretesto usato dalla popolazione detenuta per sfogare un animo dissidente, sempre più manifesto!”.
Il Segretario Nazionale NETTI ha dichiarato in proposito “il SiNAPPe ha manifestato fuori dalle mura del carcere il 19 giugno scorso, giorno in cui all’interno si celebrava la festa del Corpo, proprio per sensibilizzare le Autorità riunite per l’occasione e focalizzare la loro attenzione sulle gravi problematiche che riguardano il penitenziario di Lecce, come denunciato più volte dal Sindacato“.
“La critica carenza di organico e l’insostenibile sovraffollamento dei detenuti” ha commentato il Segretario “potrebbe portare ad episodi analoghi ed ancor più gravi di quelli a cui si è assistito ieri!”.
Il SiNAPPe, nell’auspicio di un intervento sollecito e risolutore da parte dei Superiori Uffici, si complimenta con tutto il Personale per l’ottimo lavoro svolto indefessamente, nonostante il rischio occorso, grazie al quale si è scongiurata la replica dei tristi fatti accaduti nel marzo 2020.