
Egregio Provveditore, nell’esprimere soddisfazione per il sollecito intervento posto in essere dalla S.V. con nota DAPR20 3757.U del 22 u.s., dando così seguito alle giuste segnalazioni presentate dalla scrivente Organizzazione Sindacale, si devono però evidenziare alcune anomalie che la Direzione della Casa Circondariale di Regina Coeli sta perpetrando nell’attuazione della disposizione impartita. Codesto Superiore Ufficio infatti, dopo sopralluogo effettuato da personale tecnico, invitava la suddetta Direzione alla chiusura della caserma Muro Legnaia in quanto, come più volte ribadito dal SiNAPPe, non presentava i criteri di conformità richiesti, ordinando contestualmente di individuare un nuovo alloggio per i poliziotti ivi ospitati. La Direzione emetteva immediato avviso che, nell’ammettere tacitamente quanto finora fortemente negato, ossia che presso i predetti locali vi era mobilia e personale accasermato, disponeva la ricollocazione di letti ed armadietti in altro luogo. I nuovi locali individuati però non sembrano assolutamente idonei per le finalità di una caserma, foss’anche solo con funzioni di spogliatoio; gli armadietti infatti sono stati sistemati in un corridoio di passaggio posto al primo piano, tra la tipografia e la stanza CED, dove viene riverso tutto il materiale di risulta di questi uffici e del laboratorio riparazioni TV. Lo spazio è troppo esiguo per le circa 25 unità che qui si cambiano; il bagno adiacente è assolutamente spartano ed oltre ad un lavabo ed un water, non contiene alcun accessorio (doccia, specchio, porta asciugamano, ecc.); l’altro bagno, posto al piano terra, è ad esclusivo uso dei detenuti lavoranti e risulta pertanto chiuso; non è presente alcun tipo di riscaldamento o condizionatore; non vi sono prese elettriche ne apparati di sicurezza d’urgenza (estintori, ecc.). E’ chiaro quindi che la situazione non è affatto migliorata ed è comprensibile il malumore dei poliziotti che, stante la situazione, si sentono presi in giro e non rispettati nei loro diritti. E’ intuibile che la ricollocazione ordinata dalla S.V. intendeva sicuramente un ambiente diverso, che fosse idoneo e confacente alle necessità richieste e non uno spazio arrangiato dove stipare armadietti e personale senza alcuna considerazione. Infine viene da chiedersi se, stante la dichiarazione di inagibilità della struttura Muro Legnaia, la postazione della sentinella n.4, sita proprio sopra questi locali, sia altrettanto pericolante e non sia il caso di sopprimerla fino a nuove disposizioni. In attesa di urgente riscontro, si porgono distinti saluti.