
Egr. Direttore,
lo scorso 2 ottobre, con nota prot. n.67/SR stesso oggetto, la scrivente evidenziava una
problematica di grande disagio per l’unità di personale di polizia penitenziaria interessata,
relativamente all’assegnazione alloggiativa.
A distanza di qualche tempo, non solo la situazione non è cambiata minimamente ma, se
possibile, è peggiorata; infatti mentre il poliziotto de quo fatica ad adattarsi alla condizione
imposta, anche gli altri numerosi fruitori della stanza/spogliatoio provano un certo disagio, nella
convinzione di arrecare “disturbo” al collega assegnatario della camera.
Alla predetta lamentela inoltre si è aggiunta quella di un’altra unità che, invece, è stata
alloggiata in una stanza dalle dimensioni ristrette (sempre nella Caserma Santacroce), dove
convivono in tre persone. Proprio a causa dello spazio ridotto, questi è costretto a dormire in un
letto a castello, dal quale è già caduto in un occasione.
E’ lampante che tale situazione non può che alimentare dissenso e malumore, soprattutto in
quanto gli interessati non vedono partecipazione da parte dell’Amministrazione nella ricerca di una
soluzione migliore.
Agli stessi inoltre, dall’arrivo presso codesta Casa Circondariale, non sono ancora stati
assegnati i cassetti per la custodia dell’arma personale, tant’è che quotidianamente devono
depositarla nelle cassettine di sicurezza riservate ai visitatori.
Alla luce di quanto sin qui rappresentato, si auspica che la S.V. voglia definire al più presto
la situazione rappresentata.
Distinti saluti.