
Scriviamo alle SS.LL. perché siamo seriamente e profondamente preoccupati per quanto sta ulteriormente accadendo, oltre a quello che già abbiamo rappresentato con copiosa corrispondenza, infatti, ci preoccupano le crescenti tensioni, i malumori, il malessere, le continue assenze giustificate, la disorganizzazione che sono dilaganti e non vogliamo strumentalmente rimembrare il passato (Dicembre 2013) ma ahimé, non ci possiamo sottrarre dal rappresentare questo difficilissimo momento su cui vogliamo invitare tutti ad una attenta e seria riflessione e ad intervenire, con urgenza, prima che sia troppo tardi. Ci è stato riferito che una unità di Polizia Penitenziaria in un momento particolare della sua vita professionale abbia chiesto per scritto al Dirigente dell’Istituto Torinese alcuni giorni di congedo ordinario al fine di riposarsi perché “turbato” da vicende lavorative. Nonostante la formale istanza, la richiesta è stata rigettata dopo un colloquio telefonico e non de visu; questa situazione professionale sembrerebbe abbia determinato nell’unità di polizia penitenziaria che ribadiamo è stata ascoltata solo telefonicamente e non di persona, una forte delusione (dopo 37 anni di servizio) tanto che ha determinato, in essa, uno stato d’ansia e forte stress, che a parere di chi scrive, non può far altro che minare la sua serenità nello svolgimento delle delicate mansioni lavorative. Al fine di evitare iniziative eclatanti, chiediamo un incontro URGENTISSIMO con le SS. LL. affinché intervengano senza ulteriore ritardo anche a tutela della salute di tutti i lavoratori. La situazione è critica. Come lo dobbiamo dire? Il personale è turbato. Intervenite prima che sia troppo tardi. Il nostro è un accorato appello nel rispetto dei ruoli e della normativa ma comunque un appello che rivolgiamo in quanto seriamente preoccupati per il personale in servizio.