
Egregio Sig. Provveditore,
Solo in questo ultimo periodo, più di otto unità di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Piacenza, sono stati aggrediti da detenuti affetti da patologie psichiatriche ed alcuni operatori hanno riportato anche lesioni gravi e permanenti. Nella Casa Circondariale di Piacenza, da quando nove anni fa è stato inaugurato il Reparto di Osservazione Psichiatrico (R.O.P.) – nato per l’accertamento delle infermità psichiche ex art. 112 D.P.R. n.230 30 giugno 2000 – ad oggi nell’istituto piacentino si sono verificati un’escalation di eventi critici di difficile gestione. Ormai la maggior parte dei detenuti assegnati a Piacenza sono persone con problematiche di salute psichiche e come tali, necessitano di dovute cure sanitarie. A seguito di questa situazione, il numero di aggressioni negli ultimi anni è notevolmente aumentato ed ha messo a dura prova tutto il personale di Polizia Penitenziaria piacentino, che solo grazie alla professionalità ed allo spirito di sacrificio dimostrati nel tempo, è riuscito a mantenere livelli di sicurezza intramuraria accettabili. Purtroppo l’Amministrazione Penitenziaria non ha mai dato cenno di voler investire in una formazione specifica per il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso istituti di pena con sezioni R.O.P. L’organico operante nei predetti reparti è costretto, suo malgrado, a gestire quotidianamente senza mezzi idonei anche questa nuova tipologia di detenuti che oggi sono considerati da “osservare e curare” e non più da “rieducare”: quelli non destinati al R.O.P. vengono assegnati a Piacenza per essere curati, ma vengono ubicati nelle sezioni comuni insieme agli altri ristretti senza patologie, perché non sottoposti a provvedimento di osservazione psichiatrica ex art.112. La situazione è diventata ormai insostenibile per il personale di Polizia Penitenziaria di stanza nell’istituto emiliano, sia dal punto di vista psicologico che fisico, come dimostrano anche le numerose istanze di trasferimento presentate per altri istituti, non solo dai neo poliziotti, ma anche dagli “anziani” nonostante siano da anni stabili sul territorio, oggi disposti a tutto pur di trovare una tranquillità lavorativa. Un tarlo ulteriore è rappresentato da uno smodato uso, da parte dell’Amministrazione centrale, del distacco posto in essere per esigenze GOM: è singolare infatti che, solo a Piacenza, se ne contino ben 35 attuati, con una deflazione notevole sulla forza effettivamente operante. Va sottolineato comunque che l’attuale Dirigenza, con grande competenza, ha saputo gestire al meglio l’emergenza verificatasi a seguito dell’inizio della pandemia da Covid-19, tuttora presente, prevenendo e sedando sul nascere qualsiasi situazione di pericolo o di protesta da parte dei detenuti. Gli ultimi eventi però hanno scosso e demoralizzato molto tutto il personale di Polizia Penitenziaria di Piacenza che, sicuramente non per demerito del Dirigente, sono stati vittime di eventi critici posti in essere da una tipologia di detenuti che chiaramente necessita di più cure mediche e che attualmente i nostri specialisti della Medicina Penitenziaria Locale evidentemente non riescono a fornire in modo specifico o adeguato visti i risultati ottenuti. Il poco personale di Polizia Penitenziaria a disposizione viene gestito in maniera oculata, ma nonostante gli sforzi fatti non si riescono a garantire alcuni diritti essenziali come quello del riposo settimanale (dati riscontrabili dal GUS-WEB). I poliziotti hanno carichi di lavoro eccessivi ed effettuano spesso turni massacranti con meno di 8 ore di distanza tra l’uno e l’altro, accumulando numerose ore di straordinario, violando le norme previste dall’A.Q.N., P.I.R. e P.I.L. Tutte queste situazioni hanno “colmato il vaso”! I poliziotti sono stanchi e chiedono a gran voce l’intervento degli Organi Superiori, purtroppo spesso senza ricevere alcun riscontro. Questa O.S. chiede
– una maggiore attenzione nella valutazione e nelle assegnazioni verso il penitenziario di Piacenza di detenuti problematici, psichiatrici e particolarmente aggressivi e la conseguente partenza di alcuni di quelli presenti, per i quali già è stata inoltrata la pratica di allontanamento per motivi di ordine e sicurezza.
– un tempestivo avvicendamento delle circa 40 unità di Polizia Penitenziaria che l’Amministrazione ha “sottratto” alla pianta organica di Piacenza (ponendole in uscita per motivazioni varie – soprattutto negli ultimi tre anni), al fine di garantire la dovuta sicurezza nei momenti critici ed assicurare la fruizione di tutti i diritti previsti ai lavoratori.
Stante la delicatezza degli argomenti trattati e l’urgente necessità di un efficace intervento da parte di codesta Amministrazione, atto a risolvere le problematiche lamentate e restituire dignità e stima agli uomini ed alle donne in servizio in quel di Piacenza, la scrivente O.S. si riserva di adire le dovute vie legali qualora si palesasse un immotivato disinteresse da parte dei vertici alle rimostranze esposte, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori.