Pochi giorni fa, quasi a ridosso della tornata referendaria avevamo riflettuto sul senso dell’intesa siglata da CGIL – CISL – UIL con il Ministro della Funzione Pubblica Marianna MADIA secondo la quale l’Esecutivo “si è posto l’obiettivo” di raggiungere 85 euro lordi di aumento medio per i lavoratori del settore pubblico. Avevamo definito quell’incontro in pompa magna una mancetta pre-elettorale che a quanto pare non ha sortito gli effetti auspicati. Con una ampia forbice di circa venti punti percentuali, il Popolo Italiano ha bocciato la riforma costituzionale decretando la crisi di Governo con le dimissioni del Premier. Questo lo scenario politico. Come impattano questi eventi sul rinnovo contrattuale del Pubblico Impiego? L’accordo resta valido solo se recepito dal prossimo Ministro… ma al di la dell’intesa in se per se, quello che allontana dall’obbiettivo finale (appunto del rinnovo contrattuale) è la disponibilità economica. Nella legge di Bilancio che sarà varata (salvo buon fine) i fondi per il rinnovo si limitano alla copertura per il 2017 e l’impegno era quello di emendare il disegno individuando i fondi anche per il 2018; ma con una approvazione lampo della legge di Bilancio – per altro in un clima di assoluta instabilità – è utopia pensare al reperimento di fondi ulteriori. La partita è dunque rinviata agli indirizzi politici ed economici del prossimo Esecutivo!
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85 EURO DI AUMENTO? LA SORTE DEL CONTRATTO DOPO LA CRISI DI GOVERNO NELLA (legge di ) STABILITA’ INSTABILE
Pochi giorni fa, quasi a ridosso della tornata referendaria avevamo riflettuto sul senso dell’intesa siglata da CGIL – CISL – UIL con il Ministro della Funzione Pubblica Marianna MADIA secondo la quale l’Esecutivo “si è posto l’obiettivo” di raggiungere 85 euro lordi di aumento medio per i lavoratori del settore pubblico. Avevamo definito quell’incontro in pompa magna una mancetta pre-elettorale che a quanto pare non ha sortito gli effetti auspicati. Con una ampia forbice di circa venti punti percentuali, il Popolo Italiano ha bocciato la riforma costituzionale decretando la crisi di Governo con le dimissioni del Premier. Questo lo scenario politico. Come impattano questi eventi sul rinnovo contrattuale del Pubblico Impiego? L’accordo resta valido solo se recepito dal prossimo Ministro… ma al di la dell’intesa in se per se, quello che allontana dall’obbiettivo finale (appunto del rinnovo contrattuale) è la disponibilità economica. Nella legge di Bilancio che sarà varata (salvo buon fine) i fondi per il rinnovo si limitano alla copertura per il 2017 e l’impegno era quello di emendare il disegno individuando i fondi anche per il 2018; ma con una approvazione lampo della legge di Bilancio – per altro in un clima di assoluta instabilità – è utopia pensare al reperimento di fondi ulteriori. La partita è dunque rinviata agli indirizzi politici ed economici del prossimo Esecutivo!
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