Era attesa come il “Deus ex machina” delle antiche tragedie greche la conclusione del corso di formazione dei nuovi Direttori Penitenziari; una pia illusione che si infrange contro l’amara realtà di una resa che non tarda ad arrivare. Sono questi i sentimenti che ci attraversano all’indomani delle assegnazioni, con particolare riferimento alla situazione dei penitenziari della Sardegna dove sono ben tre le figure che hanno dato forfait. Come sintetizza l’ “Unione Sarda”: i destinatari degli Istituti di pena di Isili, Tempio Pausania ed Alghero hanno rispettivamente “rinunciato subito il primo, presentato le proprie dimissioni il secondo e richiesto l’aspettativa il terzo”. Fa specie che la decisione sia stata maturata dai protagonisti solo al termine di un percorso impegnativo: un corso di formazione di 12 mesi, articolato in periodi di preparazione teorico-pratica, arricchito di un tirocinio operativo e conclusosi con il superamento di un esame per ottenere l’idoneità. Se ci si prova ad interrogare sui motivi, al di là delle indiscutibili valutazioni di carattere privato, ove si voglia generalizzare non si teme smentita se si afferma che il “canto delle sirene di Ulisse” non è stato sufficientemente suadente e che chi si approssima al mondo penitenziario deve fare presto i conti con il sentimento della disillusione. Ora non resta che sperare che l’Amministrazione Penitenziaria corra ai ripari vista la centralità della figura in argomento.
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ASSEGNAZIONE NUOVI DIRETTORI PENITENZIARI:in tre si dimettono prima ancora dell’incarico!
Era attesa come il “Deus ex machina” delle antiche tragedie greche la conclusione del corso di formazione dei nuovi Direttori Penitenziari; una pia illusione che si infrange contro l’amara realtà di una resa che non tarda ad arrivare. Sono questi i sentimenti che ci attraversano all’indomani delle assegnazioni, con particolare riferimento alla situazione dei penitenziari della Sardegna dove sono ben tre le figure che hanno dato forfait.
Come sintetizza l’ “Unione Sarda”: i destinatari degli Istituti di pena di Isili, Tempio Pausania ed Alghero hanno rispettivamente “rinunciato subito il primo, presentato le proprie dimissioni il secondo e richiesto l’aspettativa il terzo”.
Fa specie che la decisione sia stata maturata dai protagonisti solo al termine di un percorso impegnativo: un corso di formazione di 12 mesi, articolato in periodi di preparazione teorico-pratica, arricchito di un tirocinio operativo e conclusosi con il superamento di un esame per ottenere l’idoneità.
Se ci si prova ad interrogare sui motivi, al di là delle indiscutibili valutazioni di carattere privato, ove si voglia generalizzare non si teme smentita se si afferma che il “canto delle sirene di Ulisse” non è stato sufficientemente suadente e che chi si approssima al mondo penitenziario deve fare presto i conti con il sentimento della disillusione.
Ora non resta che sperare che l’Amministrazione Penitenziaria corra ai ripari vista la centralità della figura in argomento.
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