Dopo lungo corso, giunge a conclusione l’iter per il funzionamento della Banca Dati DNA, nella cui operatività riveste un ruolo centrale il Corpo di Polizia Penitenziaria. Si va dunque verso la concretizzazione di quel progetto avviato con l’emanazione del bando concorsuale per la selezione di personale specializzato e l’introduzione dei “ruoli tecnici della Polizia Penitenziaria”. E’ stato infatti approvato dal Consiglio dei ministri in esame definitivo, un decreto del Presidente della Repubblica concernente “il regolamento che disciplina l’istituzione, le modalità di funzionamento e di organizzazione della Banca dati del DNA e del Laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA, di cui all’art. 5 L. 30 giugno 2009, n. 85” Il regolamento disciplina inoltre lo scambio dei dati sul DNA per le finalità di cooperazione transfrontaliera di cui alle decisioni del Consiglio dell’Unione europea n. 2008/615/GAI e n. 2008/616/GAI del 23 giugno 2008, riguardanti il potenziamento della cooperazione transfrontaliera soprattutto nella lotta al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera e per finalità di collaborazione internazionale di polizia ai sensi dell’art. 12 L. 85/2009. La Banca dati del DNA si occuperà di facilitare le attività di identificazione delle persone scomparse, mediante acquisizione di elementi informativi della persona scomparsa allo scopo di ottenere il profilo del DNA e di effettuare i conseguenti confronti. Sarà collocata presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’interno, mentre il Laboratorio centrale sarà presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Direzione generale dei detenuti e del trattamento, del Ministero della giustizia. Bene si inserisce questo progetto nella lotta al terrorismo anche internazionale, quanto mai attuale in questo preciso momento storico, che vede per altro il carcere quale territorio fertile di proselitismo. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi
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“BANCA DATI DNA” Approvato il decreto che ne disciplina l’istituzione, le modalità di funzionamento e di organizzazione
Dopo lungo corso, giunge a conclusione l’iter per il funzionamento della Banca Dati DNA, nella cui operatività riveste un ruolo centrale il Corpo di Polizia Penitenziaria. Si va dunque verso la concretizzazione di quel progetto avviato con l’emanazione del bando concorsuale per la selezione di personale specializzato e l’introduzione dei “ruoli tecnici della Polizia Penitenziaria”. E’ stato infatti approvato dal Consiglio dei ministri in esame definitivo, un decreto del Presidente della Repubblica concernente “il regolamento che disciplina l’istituzione, le modalità di funzionamento e di organizzazione della Banca dati del DNA e del Laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA, di cui all’art. 5 L. 30 giugno 2009, n. 85” Il regolamento disciplina inoltre lo scambio dei dati sul DNA per le finalità di cooperazione transfrontaliera di cui alle decisioni del Consiglio dell’Unione europea n. 2008/615/GAI e n. 2008/616/GAI del 23 giugno 2008, riguardanti il potenziamento della cooperazione transfrontaliera soprattutto nella lotta al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera e per finalità di collaborazione internazionale di polizia ai sensi dell’art. 12 L. 85/2009. La Banca dati del DNA si occuperà di facilitare le attività di identificazione delle persone scomparse, mediante acquisizione di elementi informativi della persona scomparsa allo scopo di ottenere il profilo del DNA e di effettuare i conseguenti confronti. Sarà collocata presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’interno, mentre il Laboratorio centrale sarà presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Direzione generale dei detenuti e del trattamento, del Ministero della giustizia. Bene si inserisce questo progetto nella lotta al terrorismo anche internazionale, quanto mai attuale in questo preciso momento storico, che vede per altro il carcere quale territorio fertile di proselitismo. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi
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