come noto tutti i dipendenti statali hanno subito il blocco dei rinnovi contrattuali e hanno, quindi, subito un danno consistente dal mancato adeguamento retributivo. Dal mese di gennaio 2010 e fino ad oggi, infatti, a causa del blocco della contrattazione collettiva, le paghe base dei dipendenti pubblici non hanno beneficiato di alcun adeguamento stipendiale rispetto al sempre crescente costo della vita, nemmeno un euro in più in busta paga! Il blocco della contrattazione collettiva per gli stipendi statali dall’anno 2010 è stato disposto dall’art. 9 comma 17 del Decreto Legge 78/2010, convertito dall’art. 1 comma 1 della Legge n. 122/2010. La Corte Costituzionale con la sentenza n. 178/2015 ha dichiarato ILLEGITTIMO DETTO BLOCCO. A tal riguardo il Si.N.A.P.Pe propone ai propri iscritti di effettuare un ricorso collettivo presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per il riconoscimento delle quote stipendiali spettanti. In tal senso, il corpo della sentenza sopra riportata appare quanto mai chiaro quando afferma tra l’altro: ”indipendentemente dalle ragioni poste a base della decretazione d’urgenza, si riscontra un prolungamento dei limiti posti all’autonomia collettiva. Tali limiti configgerebbero con il dettato degli artt. 35, primo comma, 36 primo comma e 39, primo comma, Cost.” Attesa la sentenza sin qui descritta e le illegittimità da essa sancite, emerge la possibilità dei pubblici dipendenti di perseguire un’azione legale, presso il TAR, volta al riconoscimento delle seguenti spettanze:
risarcimento dei danni per il suddetto inadempimento per il periodo dal 30 luglio 2015 all’effettivo rinnovo del contratto, comprensivo di interessi legali e rivalutazione monetaria;
indennizzo per gli anni che precedono la pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale (2010 – 2015), anch’esso comprensivo di interessi legali e rivalutazione monetaria per ciascun dipendente.
NON PERDERE QUESTA OPPORTUNITÀ!!
Se sei intenzionato a saperne di più, contattaci al nostro indirizzo info@sinappe.it o al numero 0774/378108.
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BLOCCO STIPENDI ILLEGITTIMO: IL SiNAPPe PROPONE RICORSO GRATUITO!
Egregio Collega,
come noto tutti i dipendenti statali hanno subito il blocco dei rinnovi contrattuali e hanno, quindi, subito un danno consistente dal mancato adeguamento retributivo. Dal mese di gennaio 2010 e fino ad oggi, infatti, a causa del blocco della contrattazione collettiva, le paghe base dei dipendenti pubblici non hanno beneficiato di alcun adeguamento stipendiale rispetto al sempre crescente costo della vita, nemmeno un euro in più in busta paga! Il blocco della contrattazione collettiva per gli stipendi statali dall’anno 2010 è stato disposto dall’art. 9 comma 17 del Decreto Legge 78/2010, convertito dall’art. 1 comma 1 della Legge n. 122/2010. La Corte Costituzionale con la sentenza n. 178/2015 ha dichiarato ILLEGITTIMO DETTO BLOCCO. A tal riguardo il Si.N.A.P.Pe propone ai propri iscritti di effettuare un ricorso collettivo presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per il riconoscimento delle quote stipendiali spettanti. In tal senso, il corpo della sentenza sopra riportata appare quanto mai chiaro quando afferma tra l’altro: ”indipendentemente dalle ragioni poste a base della decretazione d’urgenza, si riscontra un prolungamento dei limiti posti all’autonomia collettiva. Tali limiti configgerebbero con il dettato degli artt. 35, primo comma, 36 primo comma e 39, primo comma, Cost.” Attesa la sentenza sin qui descritta e le illegittimità da essa sancite, emerge la possibilità dei pubblici dipendenti di perseguire un’azione legale, presso il TAR, volta al riconoscimento delle seguenti spettanze:
risarcimento dei danni per il suddetto inadempimento per il periodo dal 30 luglio 2015 all’effettivo rinnovo del contratto, comprensivo di interessi legali e rivalutazione monetaria;
indennizzo per gli anni che precedono la pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale (2010 – 2015), anch’esso comprensivo di interessi legali e rivalutazione monetaria per ciascun dipendente.
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