Tornano ad accendersi i riflettori sulla Casa Circondariale di Arghillà, ove adesso a protestare contro la gestione del penitenziario è finanche la popolazione detenuta. Circa ottanta reclusi della sezione alta sicurezza stanno mettendo in atto una protesta pacifica, fatta di battitura delle inferriate. Quello che viene lamentato riguarda essenzialmente profili di gestione quotidiana che non può non avere risvolti sul lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, chiamata a gestire “gli umori” dei detenuti, essendo appunto l„interfaccia primaria. Il Si.N.A.P.Pe sollecita dunque un immediato intervento dei vertici regionali in relazione all‟operato delle figure apicali del penitenziario di Arghillà, affinché si prenda atto delle defaillance e si individuino con urgenza i correttivi necessari.
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CASA CIRCONDARIALE DI REGGIO CALABRIA ARGHILLA’ – La protesta dei detenuti-
Tornano ad accendersi i riflettori sulla Casa Circondariale di Arghillà, ove adesso a protestare contro la gestione del penitenziario è finanche la popolazione detenuta. Circa ottanta reclusi della sezione alta sicurezza stanno mettendo in atto una protesta pacifica, fatta di battitura delle inferriate. Quello che viene lamentato riguarda essenzialmente profili di gestione quotidiana che non può non avere risvolti sul lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, chiamata a gestire “gli umori” dei detenuti, essendo appunto l„interfaccia primaria. Il Si.N.A.P.Pe sollecita dunque un immediato intervento dei vertici regionali in relazione all‟operato delle figure apicali del penitenziario di Arghillà, affinché si prenda atto delle defaillance e si individuino con urgenza i correttivi necessari.
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