Mentre i mass media dipingono un pianta carcere “distorto e poco confacente alla realtà” all’interno dei penitenziari italiani accadono cose che hanno dell’assurdo. Questa volta è il caso accaduto nel primo pomeriggio di ieri presso la Casa Circondariale di Trento dove una collega, presso il locale lavanderia, si è vista afferrare per il braccio da un detenuto di origine africana “art. 21” che ha provato a baciarla mettendo in atto un tentativo di molestia sessuale. A fatica la collega è riuscita a divincolarsi dalla presa e a tirarsi fuori da una situazione che avrebbe potuto avere ben altri epiloghi. Comprendendo il difficile stato mentale in cui versa attualmente la malcapitata collega, esprimiamo a Lei tutta la vicinanza del Si.N.A.P.Pe. e chiediamo alla Direzione interventi esemplari nei confronti dell’aggressore. Al di la del muro di cinta, evidentemente le cose funzionano in maniera ben diversa dai messaggi che vogliono farsi passare all’estero da “campane” solitarie.
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CASA CIRCONDARIALE DI TRENTO: tentata molestia sessuale ai danni di una poliziotta penitenziaria
Mentre i mass media dipingono un pianta carcere “distorto e poco confacente alla realtà” all’interno dei penitenziari italiani accadono cose che hanno dell’assurdo. Questa volta è il caso accaduto nel primo pomeriggio di ieri presso la Casa Circondariale di Trento dove una collega, presso il locale lavanderia, si è vista afferrare per il braccio da un detenuto di origine africana “art. 21” che ha provato a baciarla mettendo in atto un tentativo di molestia sessuale. A fatica la collega è riuscita a divincolarsi dalla presa e a tirarsi fuori da una situazione che avrebbe potuto avere ben altri epiloghi. Comprendendo il difficile stato mentale in cui versa attualmente la malcapitata collega, esprimiamo a Lei tutta la vicinanza del Si.N.A.P.Pe. e chiediamo alla Direzione interventi esemplari nei confronti dell’aggressore. Al di la del muro di cinta, evidentemente le cose funzionano in maniera ben diversa dai messaggi che vogliono farsi passare all’estero da “campane” solitarie.
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