Nella giornata odierna, presso la Casa Lavoro di Castelfranco Emilia, ove sono ristretti gli internati, ovvero coloro che hanno un provvedimento giudiziario c.d. misura di sicurezza, un detenuto nigeriano aggrediva – con condotta energumena – alcuni poliziotti penitenziari, con una lametta. In modo particolare, un sovrintendente veniva colpito all’addome, ricorrendo così al nosocomio locale per le cure e gli accertamenti del caso. A darne notizia è Giuseppe MEROLA del Si.N.A.P.Pe Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria che esprime attestazioni di solidarietà per i lavoratori coinvolti in questa vicissitudine. Anche altri detenuti interessati necessitavano di cure ospedaliere, oltre al caso su indicato, e tutto ciò sembra inammissibile. Un quotidiano bollettino di guerra, nelle carceri del Paese, senza trovare ancora soluzioni riparative a episodi nefasti per il buon andamento organizzativo e di tutta la collettività Penitenziaria. Quotidianamente assistiamo a situazioni analoghe – chiosa il sindacalista – e i poliziotti penitenziari continuano ad essere esposti a questi elevati rischi, senza che vengano adottate efficienti ed efficace misure di tutela. L’Amministrazione Penitenziaria deve tener conto delle situazioni allarmanti che attanagliano la vita degli Istituti Penitenziari: aggressioni, gesti autolesivi e anticonservativi, risse, incendi, evasioni, etc… Le lavoratrici ed i lavoratori meritano rispetto e dignità per la loro preziosa ed indispensabile professionalità, a giovamento del loro mandato istituzionale – conclude MEROLA –
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Casa Lavoro Castelfranco Emilia – Aggrediti poliziotti penitenziari. Il Si.N.A.P.Pe esprime solidarietà
Nella giornata odierna, presso la Casa Lavoro di Castelfranco Emilia, ove sono ristretti gli internati, ovvero coloro che hanno un provvedimento giudiziario c.d. misura di sicurezza, un detenuto nigeriano aggrediva – con condotta energumena – alcuni poliziotti penitenziari, con una lametta.
In modo particolare, un sovrintendente veniva colpito all’addome, ricorrendo così al nosocomio locale per le cure e gli accertamenti del caso.
A darne notizia è Giuseppe MEROLA del Si.N.A.P.Pe Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria che esprime attestazioni di solidarietà per i lavoratori coinvolti in questa vicissitudine.
Anche altri detenuti interessati necessitavano di cure ospedaliere, oltre al caso su indicato, e tutto ciò sembra inammissibile.
Un quotidiano bollettino di guerra, nelle carceri del Paese, senza trovare ancora soluzioni riparative a episodi nefasti per il buon andamento organizzativo e di tutta la collettività Penitenziaria. Quotidianamente assistiamo a situazioni analoghe – chiosa il sindacalista – e i poliziotti penitenziari continuano ad essere esposti a questi elevati rischi, senza che vengano adottate efficienti ed efficace misure di tutela.
L’Amministrazione Penitenziaria deve tener conto delle situazioni allarmanti che attanagliano la vita degli Istituti Penitenziari: aggressioni, gesti autolesivi e anticonservativi, risse, incendi, evasioni, etc… Le lavoratrici ed i lavoratori meritano rispetto e dignità per la loro preziosa ed indispensabile professionalità, a giovamento del loro mandato istituzionale – conclude MEROLA –
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