E’ terminato da poco l’incontro per l’assegnazione delle unità del 171° e del 172° Corso di Formazione.
L’Amministrazione Penitenziaria ha distribuito un nuovo piano di mobilità del personale utilmente collocato in graduatoria elaborato con dei criteri che hanno tenuto conto (o avrebbero dovuto tenere conto) delle “segnalazioni e delle proposte pervenute dai Provveditori Regionali” relativamente alla ripartizione, per ogni singolo istituto, del contingente del Corpo demandato ad ogni singolo distretto dal recente Decreto Orlando.
Il Si.N.A.P.Pe ha giudicato il documento negativamente, astruso e per niente esaustivo: un decalogo metafisico in cui l’Amministrazione benedice la logica della compensazione tra i ruoli sancendo l’unificazione sostanziale del ruolo “agenti/sovrintendenti” per incrementare la dotazione organica di una sede penitenziaria.
In buona sostanza, si assegna il nuovo personale e/o si trasferisce una unità utilmente collocata in graduatoria (in ossequio alla graduatoria relativa all’anno 2016) sfruttando la carenza di organico nel Ruolo dei Sovrintendenti.
Un’alchimia matematica, con un’unica variabile preponderante come il rapporto agenti/detenuti, senza alcuna prospettiva, senza gettare le basi per una seria analisi del fabbisogno di ogni singolo istituto in vista della cruciale assegnazione del personale 173° Corso che prenderà le mosse il prossimo 28 dicembre.
Ci saremmo aspettati un metodo diverso, che sapesse ascoltare le doglianze dei vari Provveditori destinati ad essere, anche per precise colpe di gestione individuale della macchina amministrativa, dei meri comprimari.
Avremmo voluto conoscere l’incidenza dei servizi dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti sui servizi d’istituto, lo stato di utilizzo del lavoro straordinario da parte di ogni singola direzione come “termometro” della gestione del personale, l’articolazione dei turni di servizio nella generale organizzazione del lavoro (quanti servizi su tre quadranti quanti su quattro, nulla di eccezionale!) delegando la ricognizione ai Provveditori
Regionali.
Sarebbe stato opportuno conoscere, in ordine alla tipologia dell’istituto, la
fenomenologia della sorveglianza dinamica e dei circuiti penitenziari esistenti.
Cose che, evidentemente, ad una Pubblica Amministrazione come il DAP costa sacrificio
ottenere: allora si partoriscono ragionamenti metafisici, relegando il funzionamento delle
carceri a delle “nuance”, a semplici sfumature di pensiero, magari ortodosse ma per niente
efficaci.
Allora è illogico che dei Provveditorati come la Toscana/Marche ed il Piemonte/Liguria
non conoscano incrementi perché “non sono previste aperture di nuovi padiglioni”, con il
Centro che sconfessa la propria periferia!
Si è completamente perso di vista la dimensione del carcere in nome della ragioneria
applicata (le percentuali, le variabili) alla tenuta custodiale del dato penitenziario.
Il Capo del DAP, a margine della riunione, ha parlato per alcune realtà di “disarmonie
evidenti non corrispondenti a sentimenti di equità”: se le basi sono queste anche
l’assegnazione del 173° Corso (circa 1300 unità) rischia di essere l’ennesimo, paludoso,
pasticcio in salsa ministeriale!
Stessa, triste, sorte potrebbe toccare al personale del Corpo vincitore del concorso da
Vice Ispettori (circa un migliaio di persone): tra dubbi ed incertezze la data dell’inizio del
corso potrebbe essere luglio ma anche settembre perché la Direzione Generale della
Formazione sta ancora sondando la disponibilità delle altre Forze di Polizia a fornire una
Scuola di Formazione adeguatamente capiente.
Vi terremo aggiornati.
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COMUNICATO – ASSEGNAZIONI DEL 171° E 172° CORSO – L’ENNESIMO PASTICCIO!!!
E’ terminato da poco l’incontro per l’assegnazione delle unità del 171° e del 172° Corso di Formazione.
L’Amministrazione Penitenziaria ha distribuito un nuovo piano di mobilità del personale utilmente collocato in graduatoria elaborato con dei criteri che hanno tenuto conto (o avrebbero dovuto tenere conto) delle “segnalazioni e delle proposte pervenute dai Provveditori Regionali” relativamente alla ripartizione, per ogni singolo istituto, del contingente del Corpo demandato ad ogni singolo distretto dal recente Decreto Orlando.
Il Si.N.A.P.Pe ha giudicato il documento negativamente, astruso e per niente esaustivo: un decalogo metafisico in cui l’Amministrazione benedice la logica della compensazione tra i ruoli sancendo l’unificazione sostanziale del ruolo “agenti/sovrintendenti” per incrementare la dotazione organica di una sede penitenziaria.
In buona sostanza, si assegna il nuovo personale e/o si trasferisce una unità utilmente collocata in graduatoria (in ossequio alla graduatoria relativa all’anno 2016) sfruttando la carenza di organico nel Ruolo dei Sovrintendenti.
Un’alchimia matematica, con un’unica variabile preponderante come il rapporto agenti/detenuti, senza alcuna prospettiva, senza gettare le basi per una seria analisi del fabbisogno di ogni singolo istituto in vista della cruciale assegnazione del personale 173° Corso che prenderà le mosse il prossimo 28 dicembre.
Ci saremmo aspettati un metodo diverso, che sapesse ascoltare le doglianze dei vari Provveditori destinati ad essere, anche per precise colpe di gestione individuale della macchina amministrativa, dei meri comprimari.
Avremmo voluto conoscere l’incidenza dei servizi dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti sui servizi d’istituto, lo stato di utilizzo del lavoro straordinario da parte di ogni singola direzione come “termometro” della gestione del personale, l’articolazione dei turni di servizio nella generale organizzazione del lavoro (quanti servizi su tre quadranti quanti su quattro, nulla di eccezionale!) delegando la ricognizione ai Provveditori
Regionali.
Sarebbe stato opportuno conoscere, in ordine alla tipologia dell’istituto, la
fenomenologia della sorveglianza dinamica e dei circuiti penitenziari esistenti.
Cose che, evidentemente, ad una Pubblica Amministrazione come il DAP costa sacrificio
ottenere: allora si partoriscono ragionamenti metafisici, relegando il funzionamento delle
carceri a delle “nuance”, a semplici sfumature di pensiero, magari ortodosse ma per niente
efficaci.
Allora è illogico che dei Provveditorati come la Toscana/Marche ed il Piemonte/Liguria
non conoscano incrementi perché “non sono previste aperture di nuovi padiglioni”, con il
Centro che sconfessa la propria periferia!
Si è completamente perso di vista la dimensione del carcere in nome della ragioneria
applicata (le percentuali, le variabili) alla tenuta custodiale del dato penitenziario.
Il Capo del DAP, a margine della riunione, ha parlato per alcune realtà di “disarmonie
evidenti non corrispondenti a sentimenti di equità”: se le basi sono queste anche
l’assegnazione del 173° Corso (circa 1300 unità) rischia di essere l’ennesimo, paludoso,
pasticcio in salsa ministeriale!
Stessa, triste, sorte potrebbe toccare al personale del Corpo vincitore del concorso da
Vice Ispettori (circa un migliaio di persone): tra dubbi ed incertezze la data dell’inizio del
corso potrebbe essere luglio ma anche settembre perché la Direzione Generale della
Formazione sta ancora sondando la disponibilità delle altre Forze di Polizia a fornire una
Scuola di Formazione adeguatamente capiente.
Vi terremo aggiornati.
comunicato-assegnazioni-171-e-172-corso-28112017
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