Come è noto, la misura emergenziale della sospensione dei colloqui varata il 9 marzo avrà valenza fino al 22 marzo, a meno che non intervenga una proroga! Cosa accadrà dunque a partire dal 23 marzo? Sul punto stiamo interagendo con l’Amministrazione Penitenziaria Centrale. Potrebbe restare in piedi la previsione di cui alla lettera u) del DPCM 8 marzo 2020 che testualmente recita: “I colloqui visivi si svolgono in modalità telefonica o video, anche in deroga alla durata attualmente prevista dalle disposizioni vigenti. In casi eccezionali può essere autorizzato il colloquio personale, a condizione che si garantisca in modo assoluto una distanza pari a due metri”. Di rimando, riteniamo che ove la distanza non possa essere garantita il colloquio non potrà essere autorizzato! L’altra perplessità sollevata stamattina agli Uffici dipartimentali è quella relativa alla nuova dichiarazione di autocertificazione che il familiare del detenuto è tenuto a sottoscrivere. Lo spostamento rientra nello stato di necessità? Tale attestazione andrà unicamente esibita alle pattuglie sul territorio o anche all’ingresso al carcere? Troppi gli interrogativi che il Governo e l’Amministrazione Penitenziaria dovranno sciogliere a salvaguardia della tutela della salute degli operatori penitenziari tutti! Vi terremo aggiornati sugli sviluppi
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COMUNICATO – CORONA VIRUS e COLLOQUI DETENUTI – Cosa accade dal 23 marzo?
Come è noto, la misura emergenziale della sospensione dei colloqui varata il 9 marzo avrà valenza fino al 22 marzo, a meno che non intervenga una proroga!
Cosa accadrà dunque a partire dal 23 marzo?
Sul punto stiamo interagendo con l’Amministrazione Penitenziaria Centrale. Potrebbe restare in piedi la previsione di cui alla lettera u) del DPCM 8 marzo 2020 che testualmente recita: “I colloqui visivi si svolgono in modalità telefonica o video, anche in deroga alla durata attualmente prevista dalle disposizioni vigenti. In casi eccezionali può essere autorizzato il colloquio personale, a condizione che si garantisca in modo assoluto una distanza pari a due metri”.
Di rimando, riteniamo che ove la distanza non possa essere garantita il colloquio non potrà essere autorizzato!
L’altra perplessità sollevata stamattina agli Uffici dipartimentali è quella relativa alla nuova dichiarazione di autocertificazione che il familiare del detenuto è tenuto a sottoscrivere. Lo spostamento rientra nello stato di necessità?
Tale attestazione andrà unicamente esibita alle pattuglie sul territorio o anche all’ingresso al carcere?
Troppi gli interrogativi che il Governo e l’Amministrazione Penitenziaria dovranno sciogliere a salvaguardia della tutela della salute degli operatori penitenziari tutti!
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi
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