Sembra non aver fine la scia nera che dal 2000 ad oggi ha trascinato più di cento colleghi nel baratro del suicidio, ponendo fine a situazioni giudicate (ai loro occhi), non più sopportabili.
E’ di stamane infatti la notizia di un ennesimo caso che ha visto un poliziotto di stanza alla Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli, togliersi la vita mediante impiccagione, presso la propria abitazione di Marsala.
Il corpo esanime dell’uomo, un 48enne siciliano, è stato rinvenuto dai familiari che, sgomenti ed attoniti, hanno cercato invano di rianimarlo, anche con l’aiuto dei medici giunti sul posto.
Pare che il collega negli ultimi tempi soffrisse di stati depressivi ed ansiosi, che lo avrebbero condotto alla drammatica decisione.
Il tragico evento, che ha sconvolto quanti lo conoscevano, non può ricondurci alle critiche condizioni in cui oggi si lavora all’interno dei penitenziari italiani, che porta i poliziotti a stati di stress assurdi.
Il Si.N.A.P.Pe, nell’esprime tutto il proprio dispiacere per la perdita di un esimio collega, partecipa sentitamente al dolore dei familiari, ma denuncia a gran voce il drammatico evento agli Organi Superiori, affinché si attivino per saturare questa immane emorragia di vittime del burn out.
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COMUNICATO – Ennesimo suicidio nella Polizia Penitenziaria – Cordoglio del Si.N.A.P.Pe
Sembra non aver fine la scia nera che dal 2000 ad oggi ha trascinato più di cento colleghi nel baratro del suicidio, ponendo fine a situazioni giudicate (ai loro occhi), non più sopportabili.
E’ di stamane infatti la notizia di un ennesimo caso che ha visto un poliziotto di stanza alla Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli, togliersi la vita mediante impiccagione, presso la propria abitazione di Marsala.
Il corpo esanime dell’uomo, un 48enne siciliano, è stato rinvenuto dai familiari che, sgomenti ed attoniti, hanno cercato invano di rianimarlo, anche con l’aiuto dei medici giunti sul posto.
Pare che il collega negli ultimi tempi soffrisse di stati depressivi ed ansiosi, che lo avrebbero condotto alla drammatica decisione.
Il tragico evento, che ha sconvolto quanti lo conoscevano, non può ricondurci alle critiche condizioni in cui oggi si lavora all’interno dei penitenziari italiani, che porta i poliziotti a stati di stress assurdi.
Il Si.N.A.P.Pe, nell’esprime tutto il proprio dispiacere per la perdita di un esimio collega, partecipa sentitamente al dolore dei familiari, ma denuncia a gran voce il drammatico evento agli Organi Superiori, affinché si attivino per saturare questa immane emorragia di vittime del burn out.
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