E’ andata in onda nella giornata di ieri il nuovo e (si spera) definitivo incontro vertente l’individuazione dei criteri per l’assegnazione del personale presso gli I.P.M. con annesso problema riguardante il personale già distaccato presso il contingente minorile. La necessità delle due Amministrazioni, che ha trovato l’approvazione dal Si.N.A.P.Pe, era ed è quella di evitare nel futuro che lo strumento del distacco fosse usato eccessivamente, facendo terminare, una volta per tutte il “mutuo soccorso” del D.A.P. alla Giustizia Minorile. Questo però, inevitabilmente, porta ad un ragionamento complesso così come complessi e variegati sono i provvedimenti che hanno raggiunto, nel corso del tempo, il personale di Polizia Penitenziaria coinvolto. I dati trasmessi alle OO.SS. erano numerosi quanto articolati: si parlava di 764 unità amministrate dalla Giustizia Minorile, ma presenti ben 1197 comprendendo i 483 distaccati dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (di cui 79 già in possesso della specializzazione al trattamento dei detenuti minorenni). Rimane, giustamente, escluso dal calcolo odierno la “partita” degli U.E.P.E. che, alla luce dell’emanato D.M. del 1 dicembre 2017, dovrà necessariamente essere discusso in separata trattazione. Garantire l’agibilità agli Istituti per Minori attraverso l’assegnazione definitiva del personale distaccato non è un problema di poco conto e quindi la parola “stabilizzazione” non deve far paura purché serva a “sterilizzare” il fenomeno del distacco. Accogliere un provvedimento di stabilizzazione, però, deve passare attraverso due punti fermi:
1) Incontro presso il DAP per armonizzare i procedimenti di stabilizzazione inversa, ovvero coloro che dal DGMC sono “prestati” alla giustizia degli adulti;
2) Rispetto dei principi fondamentali posti a garanzia della mobilità ordinaria, onde evitare che processi straordinari creino lesioni nei diritti di quanti ambiscono al trasferimento e siano in posizione utile in graduatoria.
Nel contempo c’è bisogno di definire una volta per tutte le questioni ibride in essere, a cominciare dal personale in forza all’I.C.F. che in forza al D.A.P. (si presume presso la Direzione Generale della Formazione) per garantire come detto il funzionamento delle strutture minorili, deve tornare ad essere di pertinenza del D.G.M.C. Dopo un lunga trattativa, conclusasi solo in serata, ascoltate le osservazioni delle varie compagini presenti, si è aperto alla stabilizzazione graduale del personale impiegato nel D.G.M.C. con decorrenza 3 agosto 2017, data di pubblicazione della graduatoria definita dell’interpello nazionale trasferimenti (data indicata appunto a salvaguardia della mobilità nazionale)
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COMUNICATO – Individuazione dei criteri per l’assegnazione del personale alla giustizia minorile: esiti incontro DGMC!
E’ andata in onda nella giornata di ieri il nuovo e (si spera) definitivo incontro vertente l’individuazione dei criteri per l’assegnazione del personale presso gli I.P.M. con annesso problema riguardante il personale già distaccato presso il contingente minorile. La necessità delle due Amministrazioni, che ha trovato l’approvazione dal Si.N.A.P.Pe, era ed è quella di evitare nel futuro che lo strumento del distacco fosse usato eccessivamente, facendo terminare, una volta per tutte il “mutuo soccorso” del D.A.P. alla Giustizia Minorile. Questo però, inevitabilmente, porta ad un ragionamento complesso così come complessi e variegati sono i provvedimenti che hanno raggiunto, nel corso del tempo, il personale di Polizia Penitenziaria coinvolto. I dati trasmessi alle OO.SS. erano numerosi quanto articolati: si parlava di 764 unità amministrate dalla Giustizia Minorile, ma presenti ben 1197 comprendendo i 483 distaccati dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (di cui 79 già in possesso della specializzazione al trattamento dei detenuti minorenni). Rimane, giustamente, escluso dal calcolo odierno la “partita” degli U.E.P.E. che, alla luce dell’emanato D.M. del 1 dicembre 2017, dovrà necessariamente essere discusso in separata trattazione. Garantire l’agibilità agli Istituti per Minori attraverso l’assegnazione definitiva del personale distaccato non è un problema di poco conto e quindi la parola “stabilizzazione” non deve far paura purché serva a “sterilizzare” il fenomeno del distacco. Accogliere un provvedimento di stabilizzazione, però, deve passare attraverso due punti fermi:
1) Incontro presso il DAP per armonizzare i procedimenti di stabilizzazione inversa, ovvero coloro che dal DGMC sono “prestati” alla giustizia degli adulti;
2) Rispetto dei principi fondamentali posti a garanzia della mobilità ordinaria, onde evitare che processi straordinari creino lesioni nei diritti di quanti ambiscono al trasferimento e siano in posizione utile in graduatoria.
Nel contempo c’è bisogno di definire una volta per tutte le questioni ibride in essere, a cominciare dal personale in forza all’I.C.F. che in forza al D.A.P. (si presume presso la Direzione Generale della Formazione) per garantire come detto il funzionamento delle strutture minorili, deve tornare ad essere di pertinenza del D.G.M.C. Dopo un lunga trattativa, conclusasi solo in serata, ascoltate le osservazioni delle varie compagini presenti, si è aperto alla stabilizzazione graduale del personale impiegato nel D.G.M.C. con decorrenza 3 agosto 2017, data di pubblicazione della graduatoria definita dell’interpello nazionale trasferimenti (data indicata appunto a salvaguardia della mobilità nazionale)
250118-comunicato-dgmc-stabilizzazione-personale
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