Ci troviamo a convivere realmente con delle gravi criticità operative con le quali si confrontano quotidianamente le donne e gli uomini del-la Polizia Penitenziaria.
La carenza d’organico è tale da rendere precario il disimpegno dei normali compiti istituzionali.
L’introduzione nelle carceri della vigilanza dinamica e regime aperto hanno portato in modo considerevole un aumento di eventi critici, sventati per fortuna dai Poliziotti Penitenziari.
La condizione è ben oltre il limite della tolleranza. Lo dimostra chia-ramente l’inquietante regolarità con cui avvengono episodi di tensione ed eventi critici nell’Istituto Penitenziario Biellese, a tutto discapito dell’operatività e della sicurezza dei Baschi Azzurri.
La situazione penitenziaria resta e rimane allarmante e le risposte dell’Amministrazione penitenziaria a questa emergenza sono favole, come quella della fantomatica quanto irrazionale e sporadica sorve-glianza dinamica, che accorpa ed abolisce posti di servizio dei Baschi Azzurri mantenendo però in capo alla Polizia Penitenziaria l’aggravante penale della ‘colpa del custode’ (articolo 387 del Codice penale). Inoltre, da più giorni, segnaliamo le difficoltà quotidiane del reparto
della Polizia Penitenziaria locale nella gestione ordinaria della sicurezza
e delle attività trattamentali. Attività aumentate di recente, poiché
qualcuno ha deciso che era giunto il momento di cambiare abito
al penitenziario aggiungendo “lembi di tessuto”.
I poliziotti del reparto, da quando è stata aperta la “Casa Lavoro”, sono
stati costretti, per gestire al meglio problematiche difformidall’abitudinario
(anche se prevedibili) ad improvvisare, causa assoluta mancanza
di direttive da parte dei vertici, i quali in assenza di chiarezza di
idee hanno finito per rimballarsi le proprie responsabilità tra loro, in
un avvilente gioco di ping-pong a spese del personale.
Se finora non è successo l’irreparabile, lo dobbiamo solo ed esclusivamente
alla comprovata esperienza e all’alta professionalità dimostrata
sul campo dagli uomini e dalle donne del reparto della polizia
penitenziaria di Biella, certamente non alle capacità manageriali dei
vertici biellesi, che comodamente seduti dietro alle loro scrivanie pensano
di poter risolvere i problemi demandando ai sottoposti decisioni
di loro competenza.
Per questi motivi le scriventi OO.SS. Chiedono alla S.V. IIl.ma il
solerte avvicendamento del Comandante del Reparto e del Direttore,
per comprovate inadeguatezze nello svolgimento del loro incarico.
Chiediamo trasparenza, il rispetto delle regole e della democrazia in
materia di organizzazione di lavoro dei Poliziotti Penitenziari. La Polizia Penitenziaria merita rispetto ed attenzione.
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COMUNICATO STAMPA – Sit-in di protesta pacifico dinanzi Carcere Biella, 1 agosto 2017
Ci troviamo a convivere realmente con delle gravi criticità operative con le quali si confrontano quotidianamente le donne e gli uomini del-la Polizia Penitenziaria.
La carenza d’organico è tale da rendere precario il disimpegno dei normali compiti istituzionali.
L’introduzione nelle carceri della vigilanza dinamica e regime aperto hanno portato in modo considerevole un aumento di eventi critici, sventati per fortuna dai Poliziotti Penitenziari.
La condizione è ben oltre il limite della tolleranza. Lo dimostra chia-ramente l’inquietante regolarità con cui avvengono episodi di tensione ed eventi critici nell’Istituto Penitenziario Biellese, a tutto discapito dell’operatività e della sicurezza dei Baschi Azzurri.
La situazione penitenziaria resta e rimane allarmante e le risposte dell’Amministrazione penitenziaria a questa emergenza sono favole, come quella della fantomatica quanto irrazionale e sporadica sorve-glianza dinamica, che accorpa ed abolisce posti di servizio dei Baschi Azzurri mantenendo però in capo alla Polizia Penitenziaria l’aggravante penale della ‘colpa del custode’ (articolo 387 del Codice penale). Inoltre, da più giorni, segnaliamo le difficoltà quotidiane del reparto
della Polizia Penitenziaria locale nella gestione ordinaria della sicurezza
e delle attività trattamentali. Attività aumentate di recente, poiché
qualcuno ha deciso che era giunto il momento di cambiare abito
al penitenziario aggiungendo “lembi di tessuto”.
I poliziotti del reparto, da quando è stata aperta la “Casa Lavoro”, sono
stati costretti, per gestire al meglio problematiche difformidall’abitudinario
(anche se prevedibili) ad improvvisare, causa assoluta mancanza
di direttive da parte dei vertici, i quali in assenza di chiarezza di
idee hanno finito per rimballarsi le proprie responsabilità tra loro, in
un avvilente gioco di ping-pong a spese del personale.
Se finora non è successo l’irreparabile, lo dobbiamo solo ed esclusivamente
alla comprovata esperienza e all’alta professionalità dimostrata
sul campo dagli uomini e dalle donne del reparto della polizia
penitenziaria di Biella, certamente non alle capacità manageriali dei
vertici biellesi, che comodamente seduti dietro alle loro scrivanie pensano
di poter risolvere i problemi demandando ai sottoposti decisioni
di loro competenza.
Per questi motivi le scriventi OO.SS. Chiedono alla S.V. IIl.ma il
solerte avvicendamento del Comandante del Reparto e del Direttore,
per comprovate inadeguatezze nello svolgimento del loro incarico.
Chiediamo trasparenza, il rispetto delle regole e della democrazia in
materia di organizzazione di lavoro dei Poliziotti Penitenziari.
La Polizia Penitenziaria merita rispetto ed attenzione.
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