Sono diverse le misure urgenti approvate ieri 3 luglio 2024, dal Consiglio dei Ministri, contenute nel Decreto-legge proposto dal Premier e dal Guardasigilli.
Le nuove norme puntano a rafforzare la sicurezza, l’operatività e l’efficienza degli istituti penitenziari, da una parte mediante l’assunzione di nuova forza lavoro; si prevede infatti il reclutamento straordinario di ulteriori 1.000 agenti del Corpo di Polizia penitenziaria e lo scorrimento delle graduatorie per i ruoli di vice-ispettori e vice-commissari, al fine di integrare l’organico esistente.
Tali cifre, contenute rispetto alle reali esigenze, non aiutano comunque a limitare il gap tra i nuovi assunti ed il personale che verrà posto in quiescenza nel triennio 2024/2026.
Dall’altra parte il Decreto-legge intende intervenire in maniera incisiva sul preoccupante sovraffollamento delle carceri italiane con un programma di alleggerimento; il Ministro della Giustizia Nordio non usa il termine svuotacarceri che definisce “una parola impropria e diseducativa”, ma parla di velocizzare le procedure per la concessione della liberazione anticipata o di misure alternative, sulla base delle leggi già in vigore.
A conti fatti non possiamo parlare di soluzioni decisive quando i numeri evidenziano in maniera palese le problematiche del mondo carcere, come risulta dai report del Consiglio Europeo, da cui l’Italia è attenzionata, che conta 61.547 detenuti a fronte di una capienza 51.241 ed una forza operativa di Polizia penitenziaria carente circa del 20% rispetto a quanto previsto.
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Consiglio dei Ministri- Mondo carcere: cambiamenti in arrivo!
Sono diverse le misure urgenti approvate ieri 3 luglio 2024, dal Consiglio dei Ministri, contenute nel Decreto-legge proposto dal Premier e dal Guardasigilli.
Le nuove norme puntano a rafforzare la sicurezza, l’operatività e l’efficienza degli istituti penitenziari, da una parte mediante l’assunzione di nuova forza lavoro; si prevede infatti il reclutamento straordinario di ulteriori 1.000 agenti del Corpo di Polizia penitenziaria e lo scorrimento delle graduatorie per i ruoli di vice-ispettori e vice-commissari, al fine di integrare l’organico esistente.
Tali cifre, contenute rispetto alle reali esigenze, non aiutano comunque a limitare il gap tra i nuovi assunti ed il personale che verrà posto in quiescenza nel triennio 2024/2026.
Dall’altra parte il Decreto-legge intende intervenire in maniera incisiva sul preoccupante sovraffollamento delle carceri italiane con un programma di alleggerimento; il Ministro della Giustizia Nordio non usa il termine svuotacarceri che definisce “una parola impropria e diseducativa”, ma parla di velocizzare le procedure per la concessione della liberazione anticipata o di misure alternative, sulla base delle leggi già in vigore.
A conti fatti non possiamo parlare di soluzioni decisive quando i numeri evidenziano in maniera palese le problematiche del mondo carcere, come risulta dai report del Consiglio Europeo, da cui l’Italia è attenzionata, che conta 61.547 detenuti a fronte di una capienza 51.241 ed una forza operativa di Polizia penitenziaria carente circa del 20% rispetto a quanto previsto.
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