Il rafforzamento del sistema di bilateralità affinché i detenuti stranieri scontino la pena nel proprio Paese di origine è solo uno dei temi che oggi il Si.N.A.P.Pe ha sottoposto all’attenzione del Ministro Nordio nel corso del primo incontro con le Organizzazioni Sindacali. Un incontro fortemente voluto da questa O.S. che, pur tributando ogni riconoscimento all’intera compagine politica di Via Arenula che non ha mai fatto mancare momenti di confronto, ha ritenuto imprescindibile – in questo particolare momento storico – il coinvolgimento diretto del Ministro. Molteplici gli argomenti trattati che hanno tentato di offrire un focus chiaro, seppur sintetico, delle esigenze del Corpo, avvertite come priorità. A partire dall’imprescindibilità di una coesione che dia voce e forza alla Polizia Penitenziaria sul tavolo del rinnovo contrattuale, fino a giungere ad una riflessione di natura strettamente penitenziaria afferente la sofferenza del sistema dal punto di vista dell’insostenibilità della richiesta di sicurezza con gli strumenti e gli spazi a disposizione. Il mondo carcere ha bisogno di coraggiosi investimenti, sia economici che culturali. C’è necessità di rafforzare la dotazione organica per porla in linea con le reali esigenze di gestione dei penitenziari: basta a turni di durata indefinita in condizioni di lavoro indegne. Una rivoluzione culturale, è quella che chiede il Si.N.A.P.Pe, che ci si faccia carico della gestione del “paziente psichiatrico” superando il concetto di “relitto da abbandonare in carcere”. L’ostinata idea del Si.N.A.P.Pe resta quella che attraverso il confronto e la compartecipazione si possa davvero “cambiare la storia”.
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IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA INCONTRA LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI!Si.N.A.P.Pe: PUNTARE SULLA BILATERALITA’ PER DECONGESTIONARE IL CARCERE
Il rafforzamento del sistema di bilateralità affinché i detenuti stranieri scontino la pena nel proprio Paese di origine è solo uno dei temi che oggi il Si.N.A.P.Pe ha sottoposto all’attenzione del Ministro Nordio nel corso del primo incontro con le Organizzazioni Sindacali. Un incontro fortemente voluto da questa O.S. che, pur tributando ogni riconoscimento all’intera compagine politica di Via Arenula che non ha mai fatto mancare momenti di confronto, ha ritenuto imprescindibile – in questo particolare momento storico – il coinvolgimento diretto del Ministro. Molteplici gli argomenti trattati che hanno tentato di offrire un focus chiaro, seppur sintetico, delle esigenze del Corpo, avvertite come priorità. A partire dall’imprescindibilità di una coesione che dia voce e forza alla Polizia Penitenziaria sul tavolo del rinnovo contrattuale, fino a giungere ad una riflessione di natura strettamente penitenziaria afferente la sofferenza del sistema dal punto di vista dell’insostenibilità della richiesta di sicurezza con gli strumenti e gli spazi a disposizione. Il mondo carcere ha bisogno di coraggiosi investimenti, sia economici che culturali. C’è necessità di rafforzare la dotazione organica per porla in linea con le reali esigenze di gestione dei penitenziari: basta a turni di durata indefinita in condizioni di lavoro indegne. Una rivoluzione culturale, è quella che chiede il Si.N.A.P.Pe, che ci si faccia carico della gestione del “paziente psichiatrico” superando il concetto di “relitto da abbandonare in carcere”. L’ostinata idea del Si.N.A.P.Pe resta quella che attraverso il confronto e la compartecipazione si possa davvero “cambiare la storia”.
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