IL PREFETTO DE IESU COME SUPERVISORE DEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE… – INFORMAZIONE DISTORTA O BECERO TENTATIVO DI DELEGITTIMAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
La notizia, ancora tutta da accertare, vedrebbe un progetto perseguito dal Ministero della Giustizia di porre come “supervisore” del Carcere di Santa Maria Capua Vetere, il Prefetto DE IESU, vice Capo della Polizia di Stato. Una sorta di “commissariamento occulto” non previsto per legge e su cui nutriamo molti dubbi sotto i profili della competenza. Nessuna conferma da parte degli Uffici di Via Arenula, ma nemmeno alcuna smentita! E allora proviamo ad immaginare gli scenari possibili:
• quello più immediato ci porta verso l’ipotesi di una informazione distorta che si inscrive bene in un processo di destrutturazione dell’immagine dell’intero sistema “Carcere” ad opera di una stampa poco attenta. La notizia potrebbe esser stata costruita su un equivoco dato dalla similitudine dei nomi fra un dirigente generale d’Amministrazione, a cui è stata affidata l’ispezione interna, e il Prefetto indicato dalla stampa. Questo non farebbe che confermare tutte le nostre perplessità su un modo pericoloso di fare informazione, per altro come già sottolineato anche dal presidente dell’ordine dei giornalisti che ha invitato alla cautela e al buon senso i suoi colleghi.
• L’altro scenario, quello molto più preoccupante, analizza la notizia dandola per vera! Da quest’angolo di visuale sarebbe netta la percezione di un disegno teso alla totale delegittimazione non solo del Corpo, ma dell’intera Amministrazione Penitenziaria, con un improprio assoggettamento di una parte del Ministero della Giustizia al Ministero dell’Interno. Una devoluzione di competenze che non solo ci lascia estremamente perplessi, ma ci indigna perché svuota di ogni contenuto possibile le parole di stima e fiducia nei confronti del Corpo rinnovate dal Ministro anche nel corso del triste evento sammaritano. A quale gioco stiamo giocando? Noi non siamo coloro che gridano al complotto, ma questo stato di cose, caratterizzato da incertezze, notizie distorte, incitamento all’odio contro una dignitosa categoria professionale, non fa bene all’Istituzione e non fa bene alla storia del nostro Paese. Qui non è in ballo la contrapposizione fra categorie; in ballo c’è molto di più! Mal abbiamo digerito, come una azione a gamba tesa, la recente circolare del Ministero dell’Intero per la gestione degli eventi critici in carcere, e anche in quella occasione, nonostante la nostra levata di scudi, nessun atto d’Amministrazione si è apprezzato teso a segnare i confini delle competenze. In entrambe le ipotesi, la via della deriva si fa sempre più netta! Non percepiamo alcuna volontà costruttiva; al contrario vediamo tangibili i propositi distruttivi di una crisi fuori controllo. Attendiamo notizie ufficiali nel merito di quest’altra brutta vicenda.
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IL PREFETTO DE IESU COME SUPERVISORE DEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE… – INFORMAZIONE DISTORTA O BECERO TENTATIVO DI DELEGITTIMAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
La notizia, ancora tutta da accertare, vedrebbe un progetto perseguito dal Ministero della Giustizia di porre come “supervisore” del Carcere di Santa Maria Capua Vetere, il Prefetto DE IESU, vice Capo della Polizia di Stato. Una sorta di “commissariamento occulto” non previsto per legge e su cui nutriamo molti dubbi sotto i profili della competenza. Nessuna conferma da parte degli Uffici di Via Arenula, ma nemmeno alcuna smentita! E allora proviamo ad immaginare gli scenari possibili:
• quello più immediato ci porta verso l’ipotesi di una informazione distorta che si inscrive bene in un processo di destrutturazione dell’immagine dell’intero sistema “Carcere” ad opera di una stampa poco attenta. La notizia potrebbe esser stata costruita su un equivoco dato dalla similitudine dei nomi fra un dirigente generale d’Amministrazione, a cui è stata affidata l’ispezione interna, e il Prefetto indicato dalla stampa. Questo non farebbe che confermare tutte le nostre perplessità su un modo pericoloso di fare informazione, per altro come già sottolineato anche dal presidente dell’ordine dei giornalisti che ha invitato alla cautela e al buon senso i suoi colleghi.
• L’altro scenario, quello molto più preoccupante, analizza la notizia dandola per vera! Da quest’angolo di visuale sarebbe netta la percezione di un disegno teso alla totale delegittimazione non solo del Corpo, ma dell’intera
Amministrazione Penitenziaria, con un improprio assoggettamento di una parte del Ministero della Giustizia al Ministero dell’Interno. Una devoluzione di competenze che non solo ci lascia estremamente perplessi, ma ci indigna
perché svuota di ogni contenuto possibile le parole di stima e fiducia nei confronti del Corpo rinnovate dal Ministro
anche nel corso del triste evento sammaritano. A quale gioco stiamo giocando? Noi non siamo coloro che gridano al complotto, ma questo stato di cose, caratterizzato da incertezze, notizie distorte, incitamento all’odio contro una dignitosa categoria professionale, non fa bene all’Istituzione e non fa bene alla storia del nostro Paese. Qui non è in ballo la contrapposizione fra categorie; in ballo c’è molto di più! Mal abbiamo digerito, come una azione a gamba tesa, la recente circolare del Ministero dell’Intero per la gestione degli eventi critici in carcere, e anche in quella occasione, nonostante la nostra levata di scudi, nessun atto d’Amministrazione si è apprezzato teso a segnare i confini delle competenze. In entrambe le ipotesi, la via della deriva si fa sempre più netta! Non percepiamo alcuna volontà costruttiva; al contrario vediamo tangibili i propositi distruttivi di una crisi fuori controllo.
Attendiamo notizie ufficiali nel merito di quest’altra brutta vicenda.
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