E’ accaduto nella giornata del 26 maggio u.s., ma solo ora si viene a conoscenza dell’ennesimo evento critico che ha visto coinvolte ben due unità della polizia penitenziaria nel giro di brevissimo tempo. Nell’Istituto milanese di San Vittore infatti, è stato aggredito prima un poliziotto, colpevole solo di essersi trovato di turno nel momento dello scatto d’ira di un detenuto che, non appena gli è stato aperto il cancello della stanza detentiva, senza neanche sapere chi si sarebbe trovato dinanzi, ha scagliato un violentissimo pugno nel volto del collega. Poi, nella stessa giornata, presso la sezione femminile, una poliziotta veniva colpita da una detenuta psichiatrica che, senza alcuna apparente ragione, inveiva furiosamente contro la malcapitata. L’epilogo peggiore è stato evitato solo grazie al prontissimo intervento dei colleghi che sono accorsi sul posto, sottraendo i poliziotti dalla furia dei ristretti. Nulla toglie però che le continue aggressioni ai danni del personale, rappresentino un chiaro segnale della necessità impellente di un intervento serio ed efficace da parte dei Superiori Uffici. Il Si.N.A.P.Pe, nell’augurare una pronta guarigione ai poliziotti coinvolti, non può sottacere un grido di lamento, perché non è più possibile lavorare in un clima di così alta pericolosità.
MILANO SAN VITTORE: DOPPIA AGGRESSIONE AI DANNI DEI POLIZIOTTI PENITENZIARI
E’ accaduto nella giornata del 26 maggio u.s., ma solo ora si viene a conoscenza dell’ennesimo evento critico che ha visto coinvolte ben due unità della polizia penitenziaria nel giro di brevissimo tempo.
Nell’Istituto milanese di San Vittore infatti, è stato aggredito prima un poliziotto, colpevole solo di essersi trovato di turno nel momento dello scatto d’ira di un detenuto che, non appena gli è stato aperto il cancello della stanza detentiva, senza neanche sapere chi si sarebbe trovato dinanzi, ha scagliato un violentissimo pugno nel volto del collega.
Poi, nella stessa giornata, presso la sezione femminile, una poliziotta veniva colpita da una detenuta psichiatrica che, senza alcuna apparente ragione, inveiva furiosamente contro la malcapitata.
L’epilogo peggiore è stato evitato solo grazie al prontissimo intervento dei colleghi che sono accorsi sul posto, sottraendo i poliziotti dalla furia dei ristretti.
Nulla toglie però che le continue aggressioni ai danni del personale, rappresentino un chiaro segnale della necessità impellente di un intervento serio ed efficace da parte dei Superiori Uffici.
Il Si.N.A.P.Pe, nell’augurare una pronta guarigione ai poliziotti coinvolti, non può sottacere un grido di lamento, perché non è più possibile lavorare in un clima di così alta pericolosità.
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