Si è svolto nelle prime ore del pomeriggio odierno, presso il palazzo di Via Arenula, il mega incontro voluto dal Guardasigilli con le Organizzazioni Sindacali di tutto il panorama penitenziario, al fine di fornire “comunicazioni” sugli Stati Generali sull’esecuzione penale e sulle modalità di partecipazione alle consultazioni.
Cosa sono gli “Stati Generali”? Li potremmo definire come momenti di “assise dei saggi del settore” volte alla ricerca di tutte le soluzioni, siano esse normative, operative o strutturali, per migliorare le condizioni dei penitenziari.
Forse dimentichi che il maggior organo di impulso e traino del motore penitenziario è costituito dal Corpo di Polizia Penitenziaria, veri protagonisti della quotidianità detentiva, dei 18 tavoli costituiti, nessuno è dedicato al mondo del personale e nessuno dei componenti il comitato è annoverato fra le schiere dei baschi azzurri.
Oltre 35milà unità
Un Corpo che auspica di muoversi in una direzione che porti un giorno alla nomina di un “Comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria”
Nessuno spazio per la voce dei reali protagonisti!
E la nostra doglianza non si lega di certo a slanci di bieco protagonismo: NO!
La nostra rivendicazione parte da uno spirito identitario per giungere all’identità di Corpo; una identità necessaria anche per mettere al riparo la
Polizia Penitenziaria da ambiziosi quanto strampalati progetti di improbabili accorpamenti.
Queste le riflessioni che ci hanno attraversato prima di prender parte al tavolo di oggi:
ragionare in prospettiva senza il reale polso di ciò che è: può essere efficiente una tale metodologia di lavoro?
È forse audace da parte del Si.N.A.P.Pe ritenere che i “tavoli” costituiti poggino su basi traballanti perché monchi nella struttura?
Siamo proprio certi che al di la delle autorevoli visioni prospettiche, questo sistema penitenziario (ancora fin troppo giovane) che costituirà il substrato su cui costruire, sia la giusta base di partenza?
La difficile gestione dell’utenza, il ripetersi di eventi critici tristemente noti e quotidianamente denunciati, costituiscono il dato tangibile delle nostre preoccupazioni.
Quale comitato migliore a questo punto è deputato a fornire risposte ai nostri interrogativi?
Se gli esperti del settore si stanno riunendo per affrontare il prisma carcerario nelle sue molteplici sfaccettature, di certo (sic!) sapranno dirci, prima ancora di quello che sarà domani, quello che è oggi!
Attendiamo dunque risposte che vadano ben al di la dei proclami!
In tutto questo scenario riteniamo comunque apprezzabile la cautela del Ministro che ritiene che questa materia sia da trattare con i guanti e con la maggior condivisione e partecipazione possibile attesa la sua complessità.
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Stati Generali sull’esecuzione penale – Il Ministro incontra le Organizzazioni Sindacali
Si è svolto nelle prime ore del pomeriggio odierno, presso il palazzo di Via Arenula, il mega incontro voluto dal Guardasigilli con le Organizzazioni Sindacali di tutto il panorama penitenziario, al fine di fornire “comunicazioni” sugli Stati Generali sull’esecuzione penale e sulle modalità di partecipazione alle consultazioni.
Cosa sono gli “Stati Generali”? Li potremmo definire come momenti di “assise dei saggi del settore” volte alla ricerca di tutte le soluzioni, siano esse normative, operative o strutturali, per migliorare le condizioni dei penitenziari.
Forse dimentichi che il maggior organo di impulso e traino del motore penitenziario è costituito dal Corpo di Polizia Penitenziaria, veri protagonisti della quotidianità detentiva, dei 18 tavoli costituiti, nessuno è dedicato al mondo del personale e nessuno dei componenti il comitato è annoverato fra le schiere dei baschi azzurri.
Oltre 35milà unità
Un Corpo che auspica di muoversi in una direzione che porti un giorno alla nomina di un “Comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria”
Nessuno spazio per la voce dei reali protagonisti!
E la nostra doglianza non si lega di certo a slanci di bieco protagonismo: NO!
La nostra rivendicazione parte da uno spirito identitario per giungere all’identità di Corpo; una identità necessaria anche per mettere al riparo la
Polizia Penitenziaria da ambiziosi quanto strampalati progetti di improbabili accorpamenti.
Queste le riflessioni che ci hanno attraversato prima di prender parte al tavolo di oggi:
ragionare in prospettiva senza il reale polso di ciò che è: può essere efficiente una tale metodologia di lavoro?
È forse audace da parte del Si.N.A.P.Pe ritenere che i “tavoli” costituiti poggino su basi traballanti perché monchi nella struttura?
Siamo proprio certi che al di la delle autorevoli visioni prospettiche, questo sistema penitenziario (ancora fin troppo giovane) che costituirà il substrato su cui costruire, sia la giusta base di partenza?
La difficile gestione dell’utenza, il ripetersi di eventi critici tristemente noti e quotidianamente denunciati, costituiscono il dato tangibile delle nostre preoccupazioni.
Quale comitato migliore a questo punto è deputato a fornire risposte ai nostri interrogativi?
Se gli esperti del settore si stanno riunendo per affrontare il prisma carcerario nelle sue molteplici sfaccettature, di certo (sic!) sapranno dirci, prima ancora di quello che sarà domani, quello che è oggi!
Attendiamo dunque risposte che vadano ben al di la dei proclami!
In tutto questo scenario riteniamo comunque apprezzabile la cautela del Ministro che ritiene che questa materia sia da trattare con i guanti e con la maggior condivisione e partecipazione possibile attesa la sua complessità.
comunicato stati generali convocazione del Ministro
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