Caltanissetta- 15 luglio 2019- ancora una volta la Polizia Penitenziaria è interessata ad evitare l’evasione. Accade oggi presso il Tribunale di Trapani dove, il personale del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti di Palermo aveva accompagnato un detenuto trapanese per udienza, lo stesso chiedeva di essere accompagnato alla toilette e da li ha strattonato l’Assistente Capo della Polizia Penitenziaria che lo aveva in consegna per darsi alla fuga. La pronta reazione del Poliziotto, pur caduto a terra sbattendo il ginocchio è riuscito, con l’ausilio di un altro collega, a riacciuffare il delinquente che aveva tentato di darsi alle gambe. Il SiNAPPe in relazione al tentativo di evasione messo in atto da parte del detenuto presso il Tribunale di Trapani ha espresso, con una nota inviata agli organi dell’Amministrazione Penitenziaria, a firma del coordinatore regionale Rosario Di Prima, forte preoccupazione ed indignazione. Già in altre occasioni il SiNAPPe ha lanciato messaggi di allarme sul modello di vita per l’assoluta inadeguatezza della struttura, oltre che per la carenza di personale di Polizia Penitenziaria. “Non è nostro costume creare inutili allarmismi ma è corretto evidenziare che la scarsa attenzione che è stata posta verso il personale di Polizia Penitenziaria della regione Sicilia, avendo il SiNAPPe, più volte segnalato le carenze degli organici, le difficoltà strutturali ed organizzative alle quali, il personale di Polizia Penitenziaria è costretto ad operare sia all’interno degli Istituti che nei Nuclei Traduzioni e Piantonamento, sono il frutto della fallimentare gestione dell’Amministrazione penitenziaria nell’Isola” afferma Di Prima. Siamo fortemente indignati per come è stata posta attenzione in questi anni verso il personale di Polizia Penitenziaria di tutti gli Istituti della Regione Sicilia, continua – Rosario Di Prima. E’ doveroso rimarcare che l’attuale modello organizzativo degli Istituti penitenziari e dei Nuclei della Regione Sicilia è stato fallimentare. L’organizzazione del lavoro del Personale di Polizia Penitenziaria è in seria difficoltà, il contingente in servizio presso il Nucleo e l’Istituto di Palermo, rispetto all’organico stabilito dal D.M., risulta carente e fortemente insufficiente alle reali necessità determinate soprattutto dalla struttura complessa. Per il SiNAPPe è imprescindibile oltre che necessario dare immediata priorità alle questioni afferenti la sicurezza e l’organizzazione del lavoro attraverso un serio potenziamento degli organici e un’azione strutturale puntuale e urgente. Il SiNAPPe segnala la grande capacità, il forte attaccamento al lavoro e la matura abnegazione dei soggetti primari di Polizia Penitenziaria che li ha visti contrastare il tentativo di evasione, pur operando in situazioni di grave difficoltà. Va l’augurio di pronta guarigione al collega che ha subito il danno fisico il quale, ha dimostrato di saper operare in situazioni di criticità. Grazie veramente alla Polizia Penitenziaria che ha saputo fronteggiare è riuscire a portare a termini l’operazione.
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Trapani – Tentata evasione presso il Tribunale
Caltanissetta- 15 luglio 2019- ancora una volta la Polizia Penitenziaria è interessata ad evitare l’evasione. Accade oggi presso il Tribunale di Trapani dove, il personale del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti di Palermo aveva accompagnato un detenuto trapanese per udienza, lo stesso chiedeva di essere accompagnato alla toilette e da li ha strattonato l’Assistente Capo della Polizia Penitenziaria che lo aveva in consegna per darsi alla fuga. La pronta reazione del Poliziotto, pur caduto a terra sbattendo il ginocchio è riuscito, con l’ausilio di un altro collega, a riacciuffare il delinquente che aveva tentato di darsi alle gambe.
Il SiNAPPe in relazione al tentativo di evasione messo in atto da parte del detenuto presso il Tribunale di Trapani ha espresso, con una nota inviata agli organi dell’Amministrazione Penitenziaria, a firma del coordinatore regionale Rosario Di Prima, forte preoccupazione ed indignazione.
Già in altre occasioni il SiNAPPe ha lanciato messaggi di allarme sul modello di vita per l’assoluta inadeguatezza della struttura, oltre che per la carenza di personale di Polizia Penitenziaria.
“Non è nostro costume creare inutili allarmismi ma è corretto evidenziare che la scarsa attenzione che è stata posta verso il personale di Polizia Penitenziaria della regione Sicilia, avendo il SiNAPPe, più volte segnalato le carenze degli organici, le difficoltà strutturali ed organizzative alle quali, il personale di Polizia Penitenziaria è costretto ad operare sia all’interno degli Istituti che nei Nuclei Traduzioni e Piantonamento, sono il frutto della fallimentare gestione dell’Amministrazione penitenziaria nell’Isola” afferma Di Prima.
Siamo fortemente indignati per come è stata posta attenzione in questi anni verso il personale di Polizia Penitenziaria di tutti gli Istituti della Regione Sicilia, continua – Rosario Di Prima. E’ doveroso rimarcare che l’attuale modello organizzativo degli Istituti penitenziari e dei Nuclei della Regione Sicilia è stato fallimentare.
L’organizzazione del lavoro del Personale di Polizia Penitenziaria è in seria difficoltà, il contingente in servizio presso il Nucleo e l’Istituto di Palermo, rispetto all’organico stabilito dal D.M., risulta carente e fortemente insufficiente alle reali necessità determinate soprattutto dalla struttura complessa.
Per il SiNAPPe è imprescindibile oltre che necessario dare immediata priorità alle questioni afferenti la sicurezza e l’organizzazione del lavoro attraverso un serio potenziamento degli organici e un’azione strutturale puntuale e urgente.
Il SiNAPPe segnala la grande capacità, il forte attaccamento al lavoro e la matura abnegazione dei soggetti primari di Polizia Penitenziaria che li ha visti contrastare il tentativo di evasione, pur operando in situazioni di grave difficoltà. Va l’augurio di pronta guarigione al collega che ha subito il danno fisico il quale, ha dimostrato di saper operare in situazioni di criticità. Grazie veramente alla Polizia Penitenziaria che ha saputo fronteggiare è riuscire a portare a termini l’operazione.
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