
Nel pomeriggio di ieri, presso la Casa Circondariale di Pescara, un detenuto 41enne, originario di Avezzano, ha messo in atto il gesto estremo, togliendosi la vita.
Gli agenti di turno hanno immediatamente allertato il medico, prontamente intervenuto, unitamente agli operatori del 118, ma ogni tentativo posto in essere è stato vano e non sono riusciti a rianimarlo.
Come se non bastasse, in segno di protesta, i numerosi detenuti ristretti presso il penitenziario aternino, che non avevano compreso le dinamiche di quanto accaduto, non sono rientrati nelle proprie stanze di pernotto.
L’intervento dei poliziotti penitenziari è stato necessariamente coadiuvato da Carabinieri e Polizia di Stato, che hanno presidiato e mantenuto l’ordine all’esterno dell’Istituto.
Questo ennesimo evento critico evidenzia, ancora una volta, le estreme condizioni in cui versano i penitenziari italiani, dove i nostri poliziotti sono costretti ad operare ai minimi livelli di sicurezza e senza alcun segnale di vicinanza da parte dell’Amministrazione.
Appare pleonastico sottolineare quanto siano urgenti e necessari gli interventi di supporto, da tempo richiesti, indispensabili al ripristino dell’ordine e della sicurezza, ormai divenuti un horror vacui.