
Da pochi minuti abbiamo appreso la notizia, siamo attoniti, sgomenti e senza parole.
In un pomeriggio romano uggioso una nostra amica, Immacolata ma per tutti è sempre stata semplicemente “Imma” Cavagnuolo, ci ha lasciati sconfitta da un malore tanto improvviso quanto vigliacco e letale.
Imma era impegnata alla Scuola di Formazione di Via di Brava nei preparativi per la cerimonia della Festa della Repubblica.
Stamattina ha avuto un mancamento, un ruzzolone lungo le scale e di corsa in ospedale: ora il triste epilogo!
Una vita spezzata a poco più di quarantacinque anni, madre di un bambino di 10 anni, una donna solare, di una simpatia innata e contagiosa, magari qualche volta sopra le righe ma sempre dannatamente autentica e verace, come le sue origini di cui è sempre andata fiera.
Una caduta dalle scale non poteva lasciare presagire un epilogo così drammatico.
Le lacrime accompagnano queste poche righe, il ricordo di una amica, prima, e di una “militante”, poi, che ha condiviso una parte della sua storia lavorativa con l’appartenenza al Sindacato, abbracciando le nostre rivendicazioni, lottando per le colleghe del “femminile” di Rebibbia.
Un passaggio che accomuna Imma a Silvia, un’altra amica mai dimenticata.
Ora siamo sopraffatti dal dolore, confusi ed increduli, con i pensieri che affollano la nostra mente senza capire in cerca di cosa.
Forse del ricordo, quello più autentico, quello più vivace, quello che ci ha regalato il sorriso scanzonato e canzonatorio di Imma.
“Come un uccello che canta nella pioggia, lasciamo che i bei ricordi sopravvivano in tempo di dolore”.
Che la terra ti sia lieve.
Buon viaggio, amica nostra!