
Egregio Provveditore,
questa segreteria regionale deve nuovamente intervenire sulla guida degli II.PP. di Parma, laddove sarebbe in atto una, per certi versi condivisibile, rivisitazione delle regole interne inerenti la gestione della popolazione detentiva, finora, a detta di taluni, datate e troppo intransigenti ma, allo stesso tempo, una inverosimile e grave compressione dei diritti soggettivi e delle concessioni di cui ha finora beneficiato il personale di Polizia Penitenziaria. La novità di questi giorni riguarderebbe la notifica, ad alcuni Poliziotti Penitenziari, di un non meglio identificabile provvedimento di diffida, non previsto da alcuna norma riguardante il personale in argomento. È, ad esempio, risaputo come le sanzioni disciplinari del Corpo partano dalla censura scritta e non prevedano l’ammonizione, a differenza del sistema punitivo della Polizia di Stato. Entrando, poi, nel merito di tali arbitrari provvedimenti, abbiamo appreso che gli stessi riguarderebbero la pretesa che la programmazione dei permessi di cui alla legge 104/92 venga presentata dagli interessati, fino a ben due mesi prima rispetto all’effettiva data di fruizione. Tale assurda pretesa si porrebbe in contrasto con la vigente normativa che prevede, esclusivamente, la necessità di presentare la programmazione mensile dei permessi, che può essere consegnata, in teoria, anche l’ultimo giorno del mese precedente. Si prega, pertanto, di voler richiamare la Direzione ducale alla corretta attuazione delle norme sulla concessione di tali permessi e, più in generale, ad un maggiore rispetto delle esigenze del personale in divisa, fin troppo, impegnato, nel quotidiano, a salvaguardarsi dalla recrudescenza delle intemperanze della popolazione detentiva per poter rincorrere le decisioni di un’autorità dirigente, mai così sfavorevole come in questi ultimi mesi.