
Egregio Direttore,
la delegazione sindacale Si.N.A.P.Pe che si è recata in visita, il giorno 03/09 u.s. presso l’istituto da Lei retto e formata dal Segretario Generale Aggiunto Antonio FELLONE, dal Vice Segretario Regionale Anna LA MARCA e dal Segretario Provinciale Walter DI GIALLEONARDO desidera innanzitutto ringraziarLa per il tempo dedicato e per i progetti che ha dettagliatamente descritto durante l’incontro. Stesso ringraziamento va fatto al comandante del reparto, Dirigente Aggiunto Dott.ssa Rosa CUCCA che ha accompagnato la delegazione per tutta la visita. Innanzitutto, dall’ultima volta che si è venuti nell’istituto reggiano, si è potuto riscontrare una maggiore pulizia di tutti i locali visti ed un ordine davvero encomiabile. La delegazione è stata innanzitutto resa edotta della rimozione dell’agente dalla postazione duo/skype e rassicurata sul fatto che, in caso di interpello, non potrà essere riconosciuta in capo allo stesso nessuna esperienza pregressa trattandosi di esperienza fatta in on the job ma soprattutto delle gare di appalto per lavori che attendevano anni di essere realizzati nel carcere di Reggio Emilia.
A rendere ancora più proficuo l’incontro è stato il ventaglio di proposte di progetti che la Direzione sta elaborando sia sotto forma di corsi quali bricolage, corso verde ed altri che lavorativi veri e propri per i detenuti allocati nelle sezioni reclusione. Tanto si può e si deve ancora fare; il nervo scoperto degli I.I. P.P. reggiani resta la gravissima carenza di organico che sarebbe ancora più pesante qualora si dovesse aprire la sezione per i detenuti cd ex art. 32 che invece sarebbe auspicabile ospitasse i detenuti lavoranti dell’istituto dato che il reparto, portato a “nuovo” ha comunque suppellettili che per la prima categoria di detenuti potrebbero essere considerati “armi improprie”, dalle mattonelle ai sanitari in ceramica agli stessi termosifoni che hanno tubi a vista. Sarebbe davvero un peccato se durassero “da Natale a Santo Stefano” volendo usare la saggezza sintetica del proverbio popolare. L’apertura della sala regia comporterà l’impiego di personale che ad oggi, numericamente parlando, l’istituto non ha per cui si spera che la fine del prossimo corso agenti la cui partenza pare sia prevista per ottobre c.a., vada ad implementare significativamente un reparto che da troppo tempo effettua turni da 8 ore. Ben si comprenderà che una turnazione simile, per tanto tempo, logora non solo a livello fisico. Per poter garantire la copertura dei posti di servizio (non tutti perché spesso bisogna accorparne più di uno o ometterlo proprio, tipo la rotonda) vengono soppressi i riposi settimanali a tante unità di polizia penitenziaria.
Dall’ingresso in istituto la prima cosa che balza agli occhi è l’unico agente in portineria a cui sono demandati troppi compiti in un posto così nevralgico e delicato; si spera di poterne affiancare una seconda unità, almeno nel turno mattutino. Ancora permangono problemi di infiltrazione nel reparto Antares ed in alcuni punti dei corridoi interni.
Si ravvisa un’esigenza urgentissima nel tutelare fisicamente l’addetto alla sezione Centauro, abbastanza problematica e pericolosa per i detenuti psichiatrici ivi allocati, creando l’apertura del box agenti verso l’esterno e non nella sezione. Crediamo che la cosa non comporti un’eccessiva spesa e sarebbe una soluzione gratissima a tutto il personale che lì presta servizio dando un segnale di considerazione nei suoi riguardi.
Sempre per l’incolumità dell’agente di polizia in turno, si chiede di installare una telecamera con relativo pulsante che possa attivare un allarme sonoro in caso di necessità presso la postazione duo/skype.
Abbiamo chiesto delucidazioni in ordine al green pass per i colloqui familiari che nel periodo estivo avvengono in luoghi aperti ma a breve, data la stagione autunnale alle porte, avverranno in luoghi chiusi.
Siamo persuasi, anche e soprattutto per la concentrazione necessaria che la mansione richiede, che l’ufficio servizi debba essere allocato fuori dal muro di cinta. Gli addetti lamentano le continue interruzioni, talvolta anche per futili motivi, o i continui interventi tutte le volte che suona un allarme nei vari reparti pur rimanendo in fascia economica
A2. Stessa cosa dicasi per l’ufficio conti correnti. La gestione e la cassa del danaro dentro le mura è alquanto discutibile. Sappiamo che lo spostamento dei due uffici è al vaglio già da tempo ma vorremmo fosse il più celere possibile; è da oltre un anno che si aspetta.
Consapevoli che nessuno ha la bacchetta magica per fronteggiare in poco tempo tante criticità che l’istituto presenta, si apprezza lo sforzo profuso per quanto fatto e si augura una buona continuazione dei lavori.