
Egregio Direttore,
alla luce degli ultimi contagi, risalenti alla data odierna, che hanno riguardato sia poliziotti penitenziari che detenuti ristretti presso l’istituto di Reggio Emilia, questa O.S. vuole chiarimenti e ragguagli sulle procedure che si intendono adottare per il contenimento del contagio da Covid-19 riguardanti anche tamponi e vaccino.
La sigla scrivente è sempre più convinta che, periodicamente e nel rispetto di quanto stabilito dalle ordinanze, il personale tutto, debba essere sottoposto a tampone senza attendere la positività di alcuno per stilare ed inoltrare agli uffici competenti il tracciamento per contatto con persona positiva. Il numero in crescendo delle positività presso l’istituto è tale da poter parlare di focolaio in atto, il che provoca non poche paure in ciascun operatore nonostante l’uso dei DPI, del distanziamento sociale da mantenere e dell’uso di gel.
E’ giusto il caso di ricordare, inoltre, che le mascherine fornite sono quelle chirurgiche e non le FFP2 che garantirebbero una maggiore protezione. Infine ci si chiede se sia possibile sanificare tutti gli ambienti, data l’emergenza in corso, soprattutto la caserma agenti, lo spaccio, la mensa agenti e la cucina detenuti onde evitarne la chiusura (soprattutto mensa agenti e cucina detenuti) e la conseguenziale organizzazione per l’acquisto di pasti dall’esterno per operatori e popolazione detenuta.
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.