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Accordo FESI anno 2017 – richiesta di indirizzo in merito al benefit di cui al paragrafo A3 e alla tabella D

Luglio 18, 2017 Sinappe 0 Comments

Egregio Direttore Generale In fase di concreta applicazione dell’accordo FESI relativo all’anno in corso è emersa una lacuna che con la presente si chiede di colmare con un atto di indirizzo nella certezza che ciò che di seguito si va ad affermare corrisponde ad una interpretazione autentica della volontà dei sottoscrittori dell’accordo. Nello specifico, dopo aver individuato i destinatari del benefit di fascia A1 usando quale criterio il richiamo all’articolo 34 del DPR 82/1999, al paragrafo A3 dell’articolo 2 dell’accordo si statuisce “fermo restando per quanto previsto nella fattispecie di cui alla lettera A1, al personale di polizia penitenziaria ad esclusione dei Comandanti di Reparto e dei Responsabili dei Nuclei Traduzioni … che assicuri nell’anno, nell’ambito dei servizi di cui alla tabella D, una apporto professionale pari a 227 giorni di presenze effettive in servizio … è attribuito un bonus il cui importo unitario …” L’accordo raggiunto si è orientato nel senso di non destinare il bonus di cui al paragrafo A3 a tutti i servizi ricadenti in fascia A1, ma solo ad alcuni di essi, tuttavia il medesimo accordo non disciplina quelle “ipotesi di confine” rispetto a determinate figure professionali che vengono impiegate a volte nei servizi ricadenti nella tabella D, a volte da questa esclusi. Si pensi alla figura degli ispettori che non di rado, per alcune turnazioni nel mese sono incaricati di effettuare la sorveglianza generale, con speciale riguardo ai turni notturni e ai turni serali. E’ evidente che a costoro sarà letteralmente precluso l’accesso al bonus A3 pur con un numero elevato di presenze in servizio proprio perché la sorveglianza generale è ricompresa in fascia A1 ma non anche in fascia A3.
V’è dunque da chiarire se al personale che in ragione del proprio ruolo si trovi in tali condizioni “ibride” ai fini del bonus A3 verranno conteggiate unicamente le presenze effettuate nei servizi di cui alla tabella D (percentualmente superiori rispetto al totale ma da sole non sufficiente a far raggiungere il bonus) oppure (come è auspicabile perché maggiormente rispondente alla ratio
del beneficio introdotto) a quelle presenze vanno sommate anche quelle effettuate in servizi diversi
(come ad esempio in qualità di sorveglianza generale). Tale seconda opzione, a parere di chi scrive,
risulterebbe maggiormente aderente alla ratio stessa del benefit che si propone di incentivare la
produttività, che sarebbe invece disincentivata da una diversa interpretazione dell’accordo.
Si resta per tanto in attesa di conoscere l’orientamento che codesto Ufficio vorrà fornire.

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