In linea con le finalità proprie dell’Ente di Assistenza, diverse sono state negli anni le attività compiute per assicurare al personale dell’Amministrazione Penitenziaria il maggior numero di servizi assistenziali e non. Le attività si sono spesso – in maniera pregevole – indirizzate a sostegno dei figli minori dei dipendenti, cha hanno sempre ricoperto nella politica dell’Ente di Assistenza un ruolo centrale. Tale sensibilità è stata ampiamente apprezzata dal personale tutto, tanto che l’adesione all’Ente è sempre stata massiccia e scollegata dal fatto di avere o meno figlio minori, proprio perché se ne condivideva la filosofia. Una filosofia a tal punto condivisa dal personale che – nemmeno a seguito del raddoppio improvviso della quota associativa – ha ritenuto di revocare il proprio sostegno all’Ente. Ma quello stesso personale si sente oggi assolutamente tradito nel prendere atto della determinazione di eliminare ciò che negli anni ha costituito una “tradizione” per i figli dei dipendenti. Una determinazione, per altro assunta circa un anno fa e non partecipata agli associati, che avrebbero potuto per tempo pensare di revocare la propria adesione stante il cambiamento delle filosofie interne all’Ente stesso. Pur potendo comprendere le ragioni di riduzione delle spese, non è assolutamente ammissibile non aver comunicato al personale i contenuti della determina già dal mese di dicembre scorso, avendo così incamerato per ogni singolo dipendente ad oggi oltre 30 euro
che gli stessi avrebbero potuto a questo punto destinare all’acquisto di giocattoli per la
festività dell’Epifania per i propri figli.
Non stupisce dunque il malumore diffuso fra tutto il personale
dell’Amministrazione Penitenziaria, il senso di delusione e di abbandono, di cui questa
O.S. si fa oggi portavoce; così come non stupirà una revoca di massa dal versamento del
contributo a favore dell’Ente perché non se ne condivide più la filosofia e perché tutte le
forme assistenziali e non che garantiva o sono venute meno, oppure si sono ridotte a tal
punto da vanificarne il senso.
Per tutto quanto in argomento, ci si attende da codesto Ente che, almeno per l’anno
in corso, si provveda ad attribuire i “buoni befana” agli aventi diritto, salvo poi comunicare
per il prossimo esercizio finanziario le intenzioni e dunque consentire al personale la libera
valutazione circa il rinnovo dell’adesione o meno.
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Festività Natale 2017 – rilevazione dati – eliminazione buono befana
In linea con le finalità proprie dell’Ente di Assistenza, diverse sono state negli anni le attività compiute per assicurare al personale dell’Amministrazione Penitenziaria il maggior numero di servizi assistenziali e non. Le attività si sono spesso – in maniera pregevole – indirizzate a sostegno dei figli minori dei dipendenti, cha hanno sempre ricoperto nella politica dell’Ente di Assistenza un ruolo centrale. Tale sensibilità è stata ampiamente apprezzata dal personale tutto, tanto che l’adesione all’Ente è sempre stata massiccia e scollegata dal fatto di avere o meno figlio minori, proprio perché se ne condivideva la filosofia. Una filosofia a tal punto condivisa dal personale che – nemmeno a seguito del raddoppio improvviso della quota associativa – ha ritenuto di revocare il proprio sostegno all’Ente. Ma quello stesso personale si sente oggi assolutamente tradito nel prendere atto della determinazione di eliminare ciò che negli anni ha costituito una “tradizione” per i figli dei dipendenti. Una determinazione, per altro assunta circa un anno fa e non partecipata agli associati, che avrebbero potuto per tempo pensare di revocare la propria adesione stante il cambiamento delle filosofie interne all’Ente stesso. Pur potendo comprendere le ragioni di riduzione delle spese, non è assolutamente ammissibile non aver comunicato al personale i contenuti della determina già dal mese di dicembre scorso, avendo così incamerato per ogni singolo dipendente ad oggi oltre 30 euro
che gli stessi avrebbero potuto a questo punto destinare all’acquisto di giocattoli per la
festività dell’Epifania per i propri figli.
Non stupisce dunque il malumore diffuso fra tutto il personale
dell’Amministrazione Penitenziaria, il senso di delusione e di abbandono, di cui questa
O.S. si fa oggi portavoce; così come non stupirà una revoca di massa dal versamento del
contributo a favore dell’Ente perché non se ne condivide più la filosofia e perché tutte le
forme assistenziali e non che garantiva o sono venute meno, oppure si sono ridotte a tal
punto da vanificarne il senso.
Per tutto quanto in argomento, ci si attende da codesto Ente che, almeno per l’anno
in corso, si provveda ad attribuire i “buoni befana” agli aventi diritto, salvo poi comunicare
per il prossimo esercizio finanziario le intenzioni e dunque consentire al personale la libera
valutazione circa il rinnovo dell’adesione o meno.
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