Egregie Autorità,
lo scrivente Coordinamento Unitario Sindacale, delle Organizzazioni Sindacali in intestazione, con il presente atto al fine di comunicare la proclamazione dello STATO DI AGITAZIONE, con relativa interruzione di qualsivoglia trattativa sindacale ed esposizione delle bandiere e striscioni all’esterno dell’I.P.M.
La causa di tale decisone, necessaria se non obbligata, è da rinvenirsi in tutte le forti criticità che, si protraggono nel tempo forse fin troppo e che dovrà far necessariamente meditare a Codesta Amministrazione una presa di posizione forte a tutela della sicurezza degli Istituti de quo ma anche al fine di tutelare l’incolumità fisica e personale di tutti i lavoratori.
La tipologia di detenuti è cambiata e questo oramai è un dato di fatto, sempre più problematici e reattivi: la maggior parte di essi è con problemi di dipendenze di vario genere, affetti da patologie di tipo psichiatrico, spesso esagitati e non avvezzi alle regole penitenziarie. Gli stessi vanno seguiti in maniera individualizzata e particolarmente attenta e purtroppo, quotidianamente, questo tipo di gestione sfocia in aggressioni nei confronti degli Agenti di Polizia Penitenziaria e non possiamo continuiamo ad essere spettatori di detenuti che vittimizzano (verbalmente e fisicamente) gli Agenti. uomini e donne che, ogni giorno, espletano in modo zelante e solerte tutti i servizi istituzionali in un ambiente lavorativo sempre più teso e ostile, vessati con turni massacranti ed inaccettabili secondo la normativa vigente (oltre le nove ore), doppi turni e beneficio dei riposi oltre i quindici giorni.
Siamo stanchi e seriamente preoccupati, troppi sono i problemi organizzativi e gestionali che si riflettono sul lavoro della Polizia Penitenziaria:
carenza di personale (allo stato dei fatti abbiamo 32 addetti ai gruppi compreso i preposti (gli stessi che vengono impiegati anche per attività di vigilanza ed osservazione presso i laboratori scolastici e formativi, durante la fruizione dell’aria, traduzioni e piantonamenti, al C.P.A. / 4 sottufficiali addetti alla Sorveglianza Generale / 10 donne e 1 maschio addetti portineria + cancelli padiglione detentivo + C.P.A. + cancello padiglione laboratori / 12 addetti uffici che oltre a svolgere la propria mansione vengono impiegati in altri compiti istituzionali come le traduzioni, piantonamenti e addetti ai colloqui interni ed esterni; inoltre a causa di impedimenti oggettivi non è mai possibile sopprimere un posto di servizio al fine di ottimizzare l’impiego del personale;
Al fine di un eventuale ampliamento di quanto sopra esposto, si precisa che, giorno 03 us, queste OO.SS. non hanno firmato l’accordo con il C.G.M. in merito al piano ferie estivo in quanto allo stato attuale non è possibile garantire la fruizione del congedo ordinario a tutti, garantendo così la presenza del 66%;
il C.P.A. (uno dei più grandi del Paese per ingressi annui), seppur reso autonomo con una circolare del DGM anno 2013, non presenta un proprio organico di Polizia Penitenziaria e si continua ad attingere personale dall’I.P.M. Inoltre vi sono scarsissime condizioni di sicurezza, specie nei turni pomeridiani, notturni e festivi;
continuo sovraffollamento con una capienza che va ben oltre a quella prevista;
detenuti che continuamente pongono in essere gesti auto lesivi, auto conservativi (tentativi di suicidio), appiccano incendi etc…;
gestione faticosa di detenuti con problematiche di natura psichiatrica, soprattutto dopo le ore 22.00 quando è assente l’aria sanitaria;
vi sono parecchi detenuti sottoposti a regime di attenta sorveglianza custodiale e sorgono problemi di attività di vigilanza ed osservazione nei gruppi detentivi quando gli stessi si rifiutano di svolgere attività formative o quando per motivi disciplinari vengono esclusi dalle attività in comune. Quanti poliziotti ci vorrebbero allora??
attesa dell’apertura del padiglione nuovo??? Durante una visita conoscitiva, queste OO SS, considerati i tempi biblici di ristrutturazione e le ingenti somme sostenute, avrebbero auspicato quantomeno una struttura curata scrupolosamente sia in materia di edilizia penitenziaria che alla luce di quanto attenzionato nella normativa sulla sicurezza: invece non è stato cosi e i poliziotti, nelle more di ennesimi lavori di adeguamento, continuano ad operare in una struttura indegna, obsoleta e con condizioni igienico-sanitarie assenti le quali impongono una situazione lavorativa deprimente;
è da tempo che chiediamo una seria riorganizzazione del lavoro: si sono appena avviati i tavoli tecnici senza alcune direttive e dati certi su cui lavorare, una vera e propria confusione!
Questo scenario sopra esposto, non collocabile, a nostro avviso, in un Paese moderno e democraticamente Questo scenario sopra esposto, non collocabile, a nostro avviso, in un Paese moderno e democraticamente avanzato, ove le carceri sono parte integrata della società la quale è sempre più attenta quanto ai diritti dei lavoratori tanto alla vita dei reclusi è impensabile pensare quanto sia arduo vivere e lavoro in questi posti, ove quotidianamente corre il rischio di comprommissione degli equilibri e delle dinamiche che regolano la vita e l’andamento degli istituti.
Pertanto, queste OO.SS. chiedono, al signor Capo Dipartimento, di voler calendarizzare un improcrastinabile audizione, entro e non oltre i 10 gg dalla ricezione della presente, onde permettere una diretta discussione al fine di poter trovare la giusta soluzione alla condizione di forte malessere che interessa l’intero personale che ivi presta servizio.
In mancanza di ciò, si avverte che sarà manifestato il dissenso di questi disagi mediante un sit-in di protesta, con il coinvolgimento dei mass media (televisivi ed audiovisivi).
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I.P.M. MILANO – Proclamazione STATO DI AGITAZIONE da parte delle Organizzazioni Sindacali
Egregie Autorità,
lo scrivente Coordinamento Unitario Sindacale, delle Organizzazioni Sindacali in intestazione, con il presente atto al fine di comunicare la proclamazione dello STATO DI AGITAZIONE, con relativa interruzione di qualsivoglia trattativa sindacale ed esposizione delle bandiere e striscioni all’esterno dell’I.P.M.
La causa di tale decisone, necessaria se non obbligata, è da rinvenirsi in tutte le forti criticità che, si protraggono nel tempo forse fin troppo e che dovrà far necessariamente meditare a Codesta Amministrazione una presa di posizione forte a tutela della sicurezza degli Istituti de quo ma anche al fine di tutelare l’incolumità fisica e personale di tutti i lavoratori.
La tipologia di detenuti è cambiata e questo oramai è un dato di fatto, sempre più problematici e reattivi: la maggior parte di essi è con problemi di dipendenze di vario genere, affetti da patologie di tipo psichiatrico, spesso esagitati e non avvezzi alle regole penitenziarie. Gli stessi vanno seguiti in maniera individualizzata e particolarmente attenta e purtroppo, quotidianamente, questo tipo di gestione sfocia in aggressioni nei confronti degli Agenti di Polizia Penitenziaria e non possiamo continuiamo ad essere spettatori di detenuti che vittimizzano (verbalmente e fisicamente) gli Agenti. uomini e donne che, ogni giorno, espletano in modo zelante e solerte tutti i servizi istituzionali in un ambiente lavorativo sempre più teso e ostile, vessati con turni massacranti ed inaccettabili secondo la normativa vigente (oltre le nove ore), doppi turni e beneficio dei riposi oltre i quindici giorni.
Siamo stanchi e seriamente preoccupati, troppi sono i problemi organizzativi e gestionali che si riflettono sul lavoro della Polizia Penitenziaria:
carenza di personale (allo stato dei fatti abbiamo 32 addetti ai gruppi compreso i preposti (gli stessi che vengono impiegati anche per attività di vigilanza ed osservazione presso i laboratori scolastici e formativi, durante la fruizione dell’aria, traduzioni e piantonamenti, al C.P.A. / 4 sottufficiali addetti alla Sorveglianza Generale / 10 donne e 1 maschio addetti portineria + cancelli padiglione detentivo + C.P.A. + cancello padiglione laboratori / 12 addetti uffici che oltre a svolgere la propria mansione vengono impiegati in altri compiti istituzionali come le traduzioni, piantonamenti e addetti ai colloqui interni ed esterni; inoltre a causa di impedimenti oggettivi non è mai possibile sopprimere un posto di servizio al fine di ottimizzare l’impiego del personale;
Al fine di un eventuale ampliamento di quanto sopra esposto, si precisa che, giorno 03 us, queste OO.SS. non hanno firmato l’accordo con il C.G.M. in merito al piano ferie estivo in quanto allo stato attuale non è possibile garantire la fruizione del congedo ordinario a tutti, garantendo così la presenza del 66%;
il C.P.A. (uno dei più grandi del Paese per ingressi annui), seppur reso autonomo con una circolare del DGM anno 2013, non presenta un proprio organico di Polizia Penitenziaria e si continua ad attingere personale dall’I.P.M. Inoltre vi sono scarsissime condizioni di sicurezza, specie nei turni pomeridiani, notturni e festivi;
continuo sovraffollamento con una capienza che va ben oltre a quella prevista;
detenuti che continuamente pongono in essere gesti auto lesivi, auto conservativi (tentativi di suicidio), appiccano incendi etc…;
gestione faticosa di detenuti con problematiche di natura psichiatrica, soprattutto dopo le ore 22.00 quando è assente l’aria sanitaria;
vi sono parecchi detenuti sottoposti a regime di attenta sorveglianza custodiale e sorgono problemi di attività di vigilanza ed osservazione nei gruppi detentivi quando gli stessi si rifiutano di svolgere attività formative o quando per motivi disciplinari vengono esclusi dalle attività in comune. Quanti poliziotti ci vorrebbero allora??
attesa dell’apertura del padiglione nuovo??? Durante una visita conoscitiva, queste OO SS, considerati i tempi biblici di ristrutturazione e le ingenti somme sostenute, avrebbero auspicato quantomeno una struttura curata scrupolosamente sia in materia di edilizia penitenziaria che alla luce di quanto attenzionato nella normativa sulla sicurezza: invece non è stato cosi e i poliziotti, nelle more di ennesimi lavori di adeguamento, continuano ad operare in una struttura indegna, obsoleta e con condizioni igienico-sanitarie assenti le quali impongono una situazione lavorativa deprimente;
è da tempo che chiediamo una seria riorganizzazione del lavoro: si sono appena avviati i tavoli tecnici senza alcune direttive e dati certi su cui lavorare, una vera e propria confusione!
Questo scenario sopra esposto, non collocabile, a nostro avviso, in un Paese moderno e democraticamente Questo scenario sopra esposto, non collocabile, a nostro avviso, in un Paese moderno e democraticamente avanzato, ove le carceri sono parte integrata della società la quale è sempre più attenta quanto ai diritti dei lavoratori tanto alla vita dei reclusi è impensabile pensare quanto sia arduo vivere e lavoro in questi posti, ove quotidianamente corre il rischio di comprommissione degli equilibri e delle dinamiche che regolano la vita e l’andamento degli istituti.
Pertanto, queste OO.SS. chiedono, al signor Capo Dipartimento, di voler calendarizzare un improcrastinabile audizione, entro e non oltre i 10 gg dalla ricezione della presente, onde permettere una diretta discussione al fine di poter trovare la giusta soluzione alla condizione di forte malessere che interessa l’intero personale che ivi presta servizio.
In mancanza di ciò, si avverte che sarà manifestato il dissenso di questi disagi mediante un sit-in di protesta, con il coinvolgimento dei mass media (televisivi ed audiovisivi).
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