Preg.ma Presidente Giorgia Meloni, Ministro Nordio e autorità in indirizzo, la scrivente si rivolge a Voi con questa formale richiesta affinché venga valutata con urgenza la dotazione del Taser agli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Tale istanza si fonda sulle criticità quotidiane che Poliziotte e Poliziotti del Corpo affrontano all’interno delle carceri italiane, dove il rischio per la loro incolumità fisica è ormai diventato insostenibile. Ogni giorno, si registrano numerosi eventi critici che mettono a repentaglio la vita delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria, esponendoli a costanti episodi di violenza e pericolo. È contraddittorio e ingiusto che altre forze di Polizia, come Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, e perfino la Polizia Locale, siano già dotate del Taser per affrontare situazioni di rischio, mentre al Corpo di Polizia Penitenziaria, che quotidianamente è costretto a un contatto fisico con i detenuti, viene negato l’uso di questo strumento. I nostri agenti si trovano spesso nella posizione di dover usare la forza fisica per gestire detenuti che oppongono resistenza, aumentando il rischio di lesioni sia per loro stessi che per i soggetti coinvolti. Un altro aspetto da considerare è che, mentre le altre forze di polizia utilizzano il Taser su soggetti di cui non conoscono lo stato di salute, con conseguenze potenzialmente fatali per persone con patologie cardiache o altri disturbi, la situazione all’interno delle carceri è completamente diversa. Esiste infatti un sistema sanitario integrato con la presenza costante di medici e infermieri, che potrebbero fornire una valutazione immediata e qualificata sull’idoneità all’utilizzo del Taser. In questo modo, si ridurrebbe notevolmente il rischio di incidenti gravi, garantendo una gestione più sicura e consapevole dello strumento. Dotare la Polizia Penitenziaria del Taser significherebbe non solo proteggere gli operatori da situazioni critiche, ma anche rendere l’uso di questo strumento più sicuro grazie alla presenza costante di personale sanitario. Un semplice consulto medico potrebbe indicare se l’uso del Taser è appropriato o meno, rispettando la privacy dei detenuti e allo stesso tempo tutelando la salute degli stessi e degli agenti coinvolti. Inoltre, la Polizia Penitenziaria è l’unico Corpo di Polizia che si trova quotidianamente a stretto contatto con persone detenute, spesso in condizioni di tensione o conflitto. In spazi chiusi e limitati, come quelli delle strutture penitenziarie, l’uso della forza fisica è spesso inevitabile. L’introduzione del Taser consentirebbe di ridurre il ricorso a misure più invasive e pericolose, garantendo una maggiore sicurezza per tutti. Alla luce di quanto esposto, chiediamo con urgenza che si avvii un percorso per la dotazione del Taser al Corpo di Polizia Penitenziaria. Questo strumento, se utilizzato con le dovute precauzioni, rappresenterebbe un fondamentale miglioramento delle condizioni lavorative e di sicurezza per i nostri agenti, i quali ogni giorno, salutando i loro cari, non sanno se faranno ritorno a casa indenni. Confidiamo in una Vostra tempestiva risposta e in un concreto impegno a risolvere una questione di fondamentale importanza per la sicurezza del nostro personale.
Lettera al Premier Meloni Richiesta Taser Polizia Penitenziaria
Preg.ma Presidente Giorgia Meloni, Ministro Nordio e autorità in indirizzo,
la scrivente si rivolge a Voi con questa formale richiesta affinché venga valutata con urgenza la dotazione del Taser agli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Tale istanza si fonda sulle criticità quotidiane che Poliziotte e Poliziotti del Corpo affrontano all’interno delle carceri italiane, dove il rischio per la loro incolumità fisica è ormai diventato insostenibile. Ogni giorno, si registrano numerosi eventi critici che mettono a repentaglio la vita delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria, esponendoli a costanti episodi di violenza e pericolo.
È contraddittorio e ingiusto che altre forze di Polizia, come Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, e perfino la Polizia Locale, siano già dotate del Taser per affrontare situazioni di rischio, mentre al Corpo di Polizia Penitenziaria, che quotidianamente è costretto a un contatto fisico con i detenuti, viene negato l’uso di questo strumento. I nostri agenti si trovano spesso nella posizione di dover usare la forza fisica per gestire detenuti che oppongono resistenza, aumentando il rischio di lesioni sia per loro stessi che per i soggetti coinvolti.
Un altro aspetto da considerare è che, mentre le altre forze di polizia utilizzano il Taser su soggetti di cui non conoscono lo stato di salute, con conseguenze potenzialmente fatali per persone con patologie cardiache o altri disturbi, la situazione all’interno delle carceri è completamente diversa. Esiste infatti un sistema sanitario integrato con la presenza costante di medici e infermieri, che potrebbero fornire una valutazione immediata e qualificata sull’idoneità all’utilizzo del Taser. In questo modo, si ridurrebbe notevolmente il rischio di incidenti gravi, garantendo una gestione più sicura e consapevole dello strumento.
Dotare la Polizia Penitenziaria del Taser significherebbe non solo proteggere gli operatori da situazioni critiche, ma anche rendere l’uso di questo strumento più sicuro grazie alla presenza costante di personale sanitario. Un semplice consulto medico potrebbe indicare se l’uso del Taser è appropriato o meno, rispettando la privacy dei detenuti e allo stesso tempo tutelando la salute degli stessi e degli agenti coinvolti.
Inoltre, la Polizia Penitenziaria è l’unico Corpo di Polizia che si trova quotidianamente a stretto contatto con persone detenute, spesso in condizioni di tensione o conflitto. In spazi chiusi e limitati, come quelli delle strutture penitenziarie, l’uso della forza fisica è spesso inevitabile. L’introduzione del Taser consentirebbe di ridurre il ricorso a misure più invasive e pericolose, garantendo una maggiore sicurezza per tutti.
Alla luce di quanto esposto, chiediamo con urgenza che si avvii un percorso per la dotazione del Taser al Corpo di Polizia Penitenziaria. Questo strumento, se utilizzato con le dovute precauzioni, rappresenterebbe un fondamentale miglioramento delle condizioni lavorative e di sicurezza per i nostri agenti, i quali ogni giorno, salutando i loro cari, non sanno se faranno ritorno a casa indenni.
Confidiamo in una Vostra tempestiva risposta e in un concreto impegno a risolvere una questione di fondamentale importanza per la sicurezza del nostro personale.
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