Esimio Presidente, Onorevoli Ministri Sono giorni cruciali, questi, in cui si stanno svolgendo i tavoli tecnici fra Governo e sindacati al fine di individuare le categorie dei lavori usuranti da espungere dalle previsioni di innalzamento della soglia di accesso a pensione che, dal 2019 sarà pari a 67 anni rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi.
Ad oggi pare che siano 15 le categorie individuate e ancora nulla di certo emerge sulla particolare posizione del comparto sicurezza.
La peculiarità, oltre che la rilevanza sociale, del lavoro svolto dal comparto in argomento – in un momento storico particolarmente delicato per la sicurezza del Paese – non può che spingere nella direzione di assoluto “buon senso” della sua inglobazione all’interno delle categorie usuranti.
Parliamo di attività lavorative in cui la dimensione performante non può non assumere ampio rilievo e rispetto ad essa non può non valutarsi il nesso di proporzionalità inversa con l’innalzamento dell’età anagrafica.
Anche se il numero totale dei possibili beneficiari di tale esenzione comprensibilmente spaventa in una logica meramente contabile, ed è foriera di ansie per la tenuta dei conti pubblici, crediamo che un coraggioso segnale di investimento sulla sicurezza del Paese passi anche attraverso queste dinamiche.
Escludere i lavoratori del comparto sicurezza dall’innalzamento della soglia di accesso a pensione equivale ad investire in sicurezza. E di tanto l’attuale Esecutivo non può non tenerne doverosamente conto.
Urge un segnale di vicinanza al Paese, da troppo tempo costretto in una politica di risparmio e sacrificio; ma ai sempre crescenti sacrifici economici e fiscali richiesti ai cittadini, non può aggiungersi anche quello del risparmio sulla propria sicurezza.
E’ per questa ragione che si sensibilizzano i competenti Organi di Governo a perorare la causa del comparto sicurezza, affinché si escluda per detti lavoratori l’innalzamento della soglia di accesso al trattamento pensionistico, in nome di una specificità spesso dimenticata.
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LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – procedure di adeguamento del sistema pensionistico – posizione del comparto sicurezza
Esimio Presidente, Onorevoli Ministri Sono giorni cruciali, questi, in cui si stanno svolgendo i tavoli tecnici fra Governo e sindacati al fine di individuare le categorie dei lavori usuranti da espungere dalle previsioni di innalzamento della soglia di accesso a pensione che, dal 2019 sarà pari a 67 anni rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi.
Ad oggi pare che siano 15 le categorie individuate e ancora nulla di certo emerge sulla particolare posizione del comparto sicurezza.
La peculiarità, oltre che la rilevanza sociale, del lavoro svolto dal comparto in argomento – in un momento storico particolarmente delicato per la sicurezza del Paese – non può che spingere nella direzione di assoluto “buon senso” della sua inglobazione all’interno delle categorie usuranti.
Parliamo di attività lavorative in cui la dimensione performante non può non assumere ampio rilievo e rispetto ad essa non può non valutarsi il nesso di proporzionalità inversa con l’innalzamento dell’età anagrafica.
Anche se il numero totale dei possibili beneficiari di tale esenzione comprensibilmente spaventa in una logica meramente contabile, ed è foriera di ansie per la tenuta dei conti pubblici, crediamo che un coraggioso segnale di investimento sulla sicurezza del Paese passi anche attraverso queste dinamiche.
Escludere i lavoratori del comparto sicurezza dall’innalzamento della soglia di accesso a pensione equivale ad investire in sicurezza. E di tanto l’attuale Esecutivo non può non tenerne doverosamente conto.
Urge un segnale di vicinanza al Paese, da troppo tempo costretto in una politica di risparmio e sacrificio; ma ai sempre crescenti sacrifici economici e fiscali richiesti ai cittadini, non può aggiungersi anche quello del risparmio sulla propria sicurezza.
E’ per questa ragione che si sensibilizzano i competenti Organi di Governo a perorare la causa del comparto sicurezza, affinché si escluda per detti lavoratori l’innalzamento della soglia di accesso al trattamento pensionistico, in nome di una specificità spesso dimenticata.
171108_presidente-del-consiglio_adeguamento-sistema-pensionistico
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