Illustre Direttore Generale Ancora una volta questa Segreteria Generale si trova costretta a dover intervenire per sensibilizzare l’Amministrazione in merito alla problematica della mobilità del personale appartenente al ruolo dei sovrintendenti; argomento quanto mai urgente attese le previsioni riordinametali. Come è noto, infatti, il riordino delle carriere, nel prevedere uno scrutino per l’accesso al ruolo riservato per il 60% dei posti disponibili agli assistenti capo con maggiore anzianità di ruolo, ha previsto per queste unità il mantenimento, a richiesta, della sede. Tale previsione, ove non si proceda con solerzia alla mobilità ordinaria, rischia di generare un insanabile paradosso foriero di disequità per il personale del medesimo ruolo che da lungo tempo ambisce al trasferimento. Se nel passato i piani di mobilità (sporadici) non sono stati soddisfacenti rispetto alle attese, appunto in ragione del fatto che non venivano immesse nuove unità nell’indotto dei sovrintendenti (tanto da generare un vero e proprio stallo delle procedure), oggi la tanto attesa immissione in ruolo rischia di scatenare l’effetto opposto, saturando le disponibilità organiche, con particolare riferimento alle sedi del Sud, statisticamente più ambite in ragione della provenienza geografica della maggioranza degli appartenenti al Corpo. Ribadendo l’incontrovertibile assunto della prevista ciclicità della mobilità nazionale nel PDG regolante la materia, valutate le conseguenze negative che si produrrebbero sulle singole posizioni soggettive a seguito di ulteriore inerzia dell’amministrazione nell’indire apposito bando di mobilità nazionale (che potrebbe ingenerare contenzioni con sicura soccombenza dell’Amministrazione) si sollecita l’immediato avvio delle procedure in parola.
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Personale di Polizia Penitenziaria – mobilità nazionale del ruolo sovrintendenti
Illustre Direttore Generale Ancora una volta questa Segreteria Generale si trova costretta a dover intervenire per sensibilizzare l’Amministrazione in merito alla problematica della mobilità del personale appartenente al ruolo dei sovrintendenti; argomento quanto mai urgente attese le previsioni riordinametali. Come è noto, infatti, il riordino delle carriere, nel prevedere uno scrutino per l’accesso al ruolo riservato per il 60% dei posti disponibili agli assistenti capo con maggiore anzianità di ruolo, ha previsto per queste unità il mantenimento, a richiesta, della sede. Tale previsione, ove non si proceda con solerzia alla mobilità ordinaria, rischia di generare un insanabile paradosso foriero di disequità per il personale del medesimo ruolo che da lungo tempo ambisce al trasferimento. Se nel passato i piani di mobilità (sporadici) non sono stati soddisfacenti rispetto alle attese, appunto in ragione del fatto che non venivano immesse nuove unità nell’indotto dei sovrintendenti (tanto da generare un vero e proprio stallo delle procedure), oggi la tanto attesa immissione in ruolo rischia di scatenare l’effetto opposto, saturando le disponibilità organiche, con particolare riferimento alle sedi del Sud, statisticamente più ambite in ragione della provenienza geografica della maggioranza degli appartenenti al Corpo. Ribadendo l’incontrovertibile assunto della prevista ciclicità della mobilità nazionale nel PDG regolante la materia, valutate le conseguenze negative che si produrrebbero sulle singole posizioni soggettive a seguito di ulteriore inerzia dell’amministrazione nell’indire apposito bando di mobilità nazionale (che potrebbe ingenerare contenzioni con sicura soccombenza dell’Amministrazione) si sollecita l’immediato avvio delle procedure in parola.
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