In questi giorni, giungono gli inviti da parte dei Dirigenti degli Istituti del distretto, per la partecipazione alle Feste organizzate localmente presso ogni reparto di Polizia Penitenziaria.
A tal proposito è opportuno rappresentare alle SS. LL. che, in data 19 p.v. davanti Montecitorio, tutte le Organizzazioni Sindacali della Polizia Penitenziaria, hanno protestato per chiedere:
Più sicurezza ed ottenere adeguati strumenti per garantire l’incolumità dei poliziotti penitenziari, stante l’aumento di aggressioni, colluttazioni e ferimenti tra le sbarre;
Un adeguato piano di nuove assunzioni di Agenti di Polizia Penitenziaria (8.000 le unità necessarie)
Un adeguamento delle risorse per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da quasi 10 anni;
Il ripristino di corrette relazioni sindacali in sede centrale (DAP) e presso le sedi periferiche;
Per chiedere una rimodulazione del provvedimento di “riordino della carriere”.
Premesso quanto sopra, tenuto conto che anche il personale dell’Emilia Romagna vive condizioni di lavoro poco dignitose e che non si è certamente nelle condizioni di festeggiare il bicentenario di un Corpo di Polizia, nei fatti bistrattato da tutti, peraltro insieme a Dirigenti, molti dei quali si ricordano della Polizia Penitenziaria solo quando c’è da organizzare delle passerelle come in queste occasioni. Non siamo assolutamente disposti a festeggiare con un’Amministrazione distante dagli appartenenti alla Polizia Penitenziaria. In Emilia Romagna il personale rivendica: – Innanzitutto la nomina di un Provveditore in pianta stabile; – Problemi di vestiario; – Mancato rispetto delle norme in materia di Igiene, Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro; – Mezzi di trasporto per le traduzioni obsoleti, fatiscenti e pericolosi; – Modelli organizzativi non uniformi; – Molti Istituti non hanno un Dirigente e/o un Comandante stabile; – Le relazioni sindacali presso il PRAP sono inesistenti per la mancanza di un Provveditore titolare – e le risposte che il personale e le OO.SS. si aspettano dagli Organi preposti sono tardive e poco efficaci.
Queste, oltre a quelle di livello nazionale, sono le principali ragioni per cui diciamo che NON C’E’ NULLA DA FESTEGGIARE!!
Invitiamo quindi i nostri livelli territoriali a declinare ogni invito in tal senso, facendo loro notare che i Dirigenti degli Istituti, sono, per buona parte, gli stessi che: non stipulano accordi sindacali o non li rispettano; lasciano i posti di servizio nello sporco o privi degli standard ex D.lgs 81/08; non applicano criteri equi sulla distribuzione del servizio e delle ferie; decidono unilateralmente anche nelle materie oggetto di confronto sindacale; non pagano gli straordinari e le missioni nei termini previsti; non rispondono alle istanze del personale ecc.ecc..
Non ci si può ricordare della Polizia Penitenziaria solo una volta l’anno!!
Noi crediamo nella divisa che indossiamo e siamo sempre intenzionati ad onorarla. Ma non per questo siamo disposti a farci prendere in giro con queste sfilate di facciata.
Pertanto ogni invito ricevuto è da intendersi rimandato al mittente, nella speranza che questa posizione possa risvegliare qualche coscienza (magari proprio di qualcuno che è chiamato a sfilare).
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REGIONE EMILIA ROMAGNA – Celebrazione Bicentenario Polizia Penitenziaria – Feste Territoriali
In questi giorni, giungono gli inviti da parte dei Dirigenti degli Istituti del distretto, per la partecipazione alle Feste organizzate localmente presso ogni reparto di Polizia Penitenziaria.
A tal proposito è opportuno rappresentare alle SS. LL. che, in data 19 p.v. davanti Montecitorio, tutte le Organizzazioni Sindacali della Polizia Penitenziaria, hanno protestato per chiedere:
Più sicurezza ed ottenere adeguati strumenti per garantire l’incolumità dei poliziotti penitenziari, stante l’aumento di aggressioni, colluttazioni e ferimenti tra le sbarre;
Un adeguato piano di nuove assunzioni di Agenti di Polizia Penitenziaria (8.000 le unità necessarie)
Un adeguamento delle risorse per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da quasi 10 anni;
Il ripristino di corrette relazioni sindacali in sede centrale (DAP) e presso le sedi periferiche;
Per chiedere una rimodulazione del provvedimento di “riordino della carriere”.
Premesso quanto sopra, tenuto conto che anche il personale dell’Emilia Romagna vive condizioni di lavoro poco dignitose e che non si è certamente nelle condizioni di festeggiare il bicentenario di un Corpo di Polizia, nei fatti bistrattato da tutti, peraltro insieme a Dirigenti, molti dei quali si ricordano della Polizia Penitenziaria solo quando c’è da organizzare delle passerelle come in queste occasioni. Non siamo assolutamente disposti a festeggiare con un’Amministrazione distante dagli appartenenti alla Polizia Penitenziaria. In Emilia Romagna il personale rivendica: – Innanzitutto la nomina di un Provveditore in pianta stabile; – Problemi di vestiario; – Mancato rispetto delle norme in materia di Igiene, Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro; – Mezzi di trasporto per le traduzioni obsoleti, fatiscenti e pericolosi; – Modelli organizzativi non uniformi; – Molti Istituti non hanno un Dirigente e/o un Comandante stabile; – Le relazioni sindacali presso il PRAP sono inesistenti per la mancanza di un Provveditore titolare – e le risposte che il personale e le OO.SS. si aspettano dagli Organi preposti sono tardive e poco efficaci.
Queste, oltre a quelle di livello nazionale, sono le principali ragioni per cui diciamo che NON C’E’ NULLA DA FESTEGGIARE!!
Invitiamo quindi i nostri livelli territoriali a declinare ogni invito in tal senso, facendo loro notare che i Dirigenti degli Istituti, sono, per buona parte, gli stessi che: non stipulano accordi sindacali o non li rispettano; lasciano i posti di servizio nello sporco o privi degli standard ex D.lgs 81/08; non applicano criteri equi sulla distribuzione del servizio e delle ferie; decidono unilateralmente anche nelle materie oggetto di confronto sindacale; non pagano gli straordinari e le missioni nei termini previsti; non rispondono alle istanze del personale ecc.ecc..
Non ci si può ricordare della Polizia Penitenziaria solo una volta l’anno!!
Noi crediamo nella divisa che indossiamo e siamo sempre intenzionati ad onorarla. Ma non per questo siamo disposti a farci prendere in giro con queste sfilate di facciata.
Pertanto ogni invito ricevuto è da intendersi rimandato al mittente, nella speranza che questa posizione possa risvegliare qualche coscienza (magari proprio di qualcuno che è chiamato a sfilare).
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