
Gentile Direttore,
la scrivente organizzazione sindacale riceve quotidianamente segnalazioni sulle anomalie nell’impiego in servizio del personale di Polizia Penitenziaria femminile.
Numerose sono le difformità segnalate, tra l’altro, spesso si opera in situazioni di difficile sopportazione per coloro i quali sono costretti a svolgere servizi disagiati e per chi, invece, servizi di comodo, per i quali ci sarebbero tanto da dire, anche ma soprattutto sulle motivazioni dei trattamenti di favore per alcuni e i disagi per altri.
A modesto avviso della scrivente, il sistema utilizzato per giustificarne le scelte, da parte dell’Ufficio Servizi, spesso per le modalità o i soggetti impiegati, può essere interpretati come servizi di favore o di comodo.
Tale comportamento spesso non tiene conto del corretto bilanciamento tra esigenze di servizio e le legittime esigenze del personale.
Può capitare, così come già avviene, che il personale potenzialmente fragile svolga servizio che le vede, impegnate in attività prolungata oppure maggiormente esposta e per questi motivi, abbiamo seri dubbi sulle reali valutazioni fatte per ogni singolo caso che tenga conto della sicurezza e del servizio ma, soprattutto, delle persone che, agli occhi di tutti, potrebbero apparire come dei privilegiati rispetto ad altri, ma, in effetti, sarebbero penalizzati dal punto di vista sanitario.
Tutto ciò crea al personale di Polizia Penitenziaria condizioni di disagio con forte pregiudizio della propria incolumità psicofisica.
Attese le numerosissime segnalazioni, che se, attentamente letti i servizi e i posti di servizio cui sono impegnati solo alcuni soggetti, diventerebbero prove inconfutabili di quanto in più occasioni segnalate.
Al fine di recuperare una corretta gestione del personale, si chiede alla S.V. di dare le giuste disposizioni all’Ufficio Servizi, al fine di rendere l’attività uniforme per tutto il personale di Polizia Penitenziaria femminile e si dia reale tutela ai soggetti fragili.
Nello specifico, ad avviso della scrivente organizzazione sindacale, la tutela della salute è la primaria condizione cui, proprio in questo momento storico, l’Amministrazione dovrà tenere conto e, pertanto, utilizzare il personale fragile in posti di servizio che non abbiano diretto contatto con altri soggetti e nei turni fissi.
Non sarà certamente la scrivente organizzazione sindacale a opporsi all’impiego dei soggetti fragili in posti di servizio differenti da quelli a h24 o in posti di servizio ove non vi sia un continuo passaggio e flusso che ne potrebbero pregiudicare la salute, così come già previsto dalla Direzione del Centro per la Giustizia Minorile di Palermo per altri soggetti che sono stati tutelati dal punto di vista sanitario.
In attesa di cortese sollecito riscontro porgiamo distinti saluti.