
Esimio Presidente,
rappresentando forse una voce fuori dal coro, oggi si vuole porre alla Sua attenzione il rassicurante esito della visita sui luoghi di lavoro condotta dallo scrivente presso gli Istituti penitenziari di Brescia. Con non celato stupore si è potuto riscontrare un clima assolutamente rinnovato, un’organizzazione del lavoro molto più efficiente rispetto al passato e una cura per i dettagli che ha lasciato positivamente stupita la delegazione del Si.N.A.P.Pe.
Noti sono i limiti edili della Casa Circondariale cittadina, ospitata in una struttura che vanta oltre un secolo di storia. Poter apprezzare, nonostante la non congeniale filosofia architettonica degli spazi, una modernizzazione degli ambienti e l’impiego di ausili tecnologici capaci di rendere efficiente e funzionale il sistema di sorveglianza e di ridurre l’impiego delle risorse umane, senza nulla togliere alla sicurezza, non può che portare alla più ampia gratificazione di questa Sigla in rappresentanza dei lavoratori che colà operano. Si è potuto, infatti, apprezzare l’istallazione di sistemi di automazione dei cancelli, sistemi citofonici, sistemi di altoparlanti isolabili e direzionabili, che consentono all’operatore di poter gestire, in tempo reale, le richieste della popolazione detentiva pur senza la presenza fisica in sezione. Ancor più gratifica apprendere di come tali lavori siano stati condotti in economica, con l’impiego sapiente della MOF e con un impegno di spesa a dir poco irrisorio se comparato al risultato raggiunto. Si è toccato con mano un clima collaborativo e disteso, un ambiente di lavoro ove il personale riesce a sentirsi professionalmente appagato, tanto che si apprende di un tasso di assenze pressoché pari a zero e di un’organizzazione capace di conciliare le esigenze lavorative con quelle del personale, tanto da riuscire ad assicurare (rarità nel panorama nazionale) un piano ferie estivo di 25 giornate, mantenendo i turni a 6 ore. Meriti vanno tributati a tutti i protagonisti, a partire dai poliziotti penitenziari del ruolo di base salendo lungo tutta la scala gerarchica e lungo tutta la catena di comando, così come anche un plauso meritano le compagini sindacali che si sono sempre dimostrate propositive e predisposte ad un confronto franco e costruttivo. L’opera dei vari gruppi di lavoro che si sono susseguiti è stata certamente improntata ai medesimi principi. Come si diceva nell’incipit, questo costituisce sicuramente una nota diversa nel pentagramma degli interventi sindacali, ma siamo perfettamente consapevoli che quando una struttura (difficile come era quella bresciana) compie passi in avanti a tal punto evidenti da condurla a poterla annoverare fra i “fiori all’occhiello” dell’Amministrazione, le soddisfazioni non vadano taciute; tutt’altro! Siamo convinti che esse vadano pubblicizzate affinché fungano non solo da esempio ma soprattutto da stimolo per altre realtà e per l’Amministrazione tutta. Possiamo dire con assoluta franchezza che tanto la Casa Circondariale, tanto la Casa di Reclusione di Brescia in questo momento storico stiano scrivendo delle belle pagine nella difficile storia dell’Amministrazione Penitenziaria. Vogliamo dunque rinnovare i complimenti già espressi in loco a tutti i poliziotti penitenziari colà impiegati, ai due Comandanti di Reparto, al Direttore, con l’auspicio che anche il Dipartimento nelle sue valutazioni tenga in debita considerazione l’eccezionale lavoro svolto.