l’ennesimo evento critico, che ha riguardato da ultimo la Casa Circondariale di Bergamo induce, per senso di responsabilità, a ragionare settorialmente sull’attuale situazione organica in cui versa l’Istituto in questione. Specificando in premessa che questa Segreteria Generale ha avversato in ogni sede le determinazioni del Decreto Ministeriale che ha riposizionato al ribasso la dotazione organica del Corpo, ritenendolo inadeguato nella sua totalità, quando ci si sofferma ad analizzare il particolare le discrasie e le inadeguatezze emergono con maggior forza e disegnano profili paradossali di non semplice risoluzione. Si vuole qui fare un focus sul penitenziario bergamasco ove – allo stato attuale – l’organizzazione del lavoro è strutturata su tre quadranti orari, con ricorso “ordinario” al lavoro straordinario e uno snaturamento della sua eccezionalità.
Questo è il dato attuale vagliato alla luce di una pianta organica che – stando alle previsioni del nuovo decreto – sarebbe sovradimensionata (nel ruolo agenti assistenti) di 12 unità nel ruolo maschile e satura nel ruolo femminile, salvo poi le gravi carenze dei ruoli intermedi che interessano trasversalmente la penisola. In dato innanzi riportato, come ben si comprenderà proprio dall’analisi del flusso del ricorso al lavoro straordinario, appare assolutamente non calzante rispetto alle reali esigenze del penitenziario che, nonostante abbia più volte “reinventato” la sua organizzazione del lavoro (con sacrifici sia per il personale sia per i livelli di sicurezza), ad oggi necessita di un organico di 283 unità in tutti i ruoli a fronte delle 243 previste dal DM. Un dato di necessità che si ricava continuando a guardare ad una organizzazione del lavoro su 3 quadranti, ben coscienti del fatto che una proiezione rispetto ad una organizzazione del lavoro in linea con le previsioni contrattuali (36 ore settimanali) darebbe un risultato ben diverso, e marcherebbe con maggior enfasi la cennata inadeguatezza della previsione ministeriale. Per altro, il gap di 40 unità fra quelle previste e quelle necessarie nel minimo, si aggrava ancora di più se il dato viene spacchettato per ruoli, a danno degli appartenenti al ruolo iniziale della Polizia Penitenziaria. Allo stato attuale, considerando le aliquote necessarie per garantire i diritti irrinunciabili al personale amministrato, la necessità di “riscrittura” delle previsioni organiche urgenti ammonta teoricamente a 17 uomini e 8 donne nel solo ruolo di base, cui vanno a sommarsi ulteriori carenze nei ruoli sovraordinati. Vista la complessità e le dimensioni dell’Istituto in parola, attesa la necessità di cercare congiuntamente soluzioni che consentano al personale di lavorare in sicurezza, nel perorare la causa di un Suo interessamento per la modifica del DM nel senso innanzi indicato, si invita a ricercare soluzioni che consentano, nonostante i vincoli discendenti dal citato atto, una congrua integrazione organica anche alla luce della prossima immissione in ruolo dei neo agenti. Non va, infatti, dimenticato lo standard dell’istituto bergamasco, che assicura una elevata qualità di prestazioni sanitarie alla popolazione detenuta, con numero elevatissimo di ricoveri/piantonamenti e visite ospedaliere ai circa 600 detenuti in prevalenza per cure psichiatriche. Infatti, risulta alta la concentrazione nell’istituto in parola di detenuti e detenute affetti da patologie psichiche e in rapporto alla popolazione detenuta, in percentuale in diversi rilievi statistici, è risultata superiore ai movimenti in Ospedale della Casa Circondariale di San Vittore. Ovviamente tutto ciò incide sul dispendio di impegno di risorse e mezzi che porta ad un’esponenza dei servizi d’istituto non relegati esclusivamente alla vigilanza interna dell’istituto. In merito a quanto premesso, questa Segreteria Generale intende rimarcare fortemente affinché l’Amministrazione prenda atto dell’inadeguatezza dell’organico previsto per la casa Circondariale di Bergamo e ponga rimedio almeno con le unità’ mancanti del ruolo Agenti in previsione delle prossime assegnazioni del 173^ corso di formazione Allievi Agenti di Polizia Penitenziaria.
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CASA CIRCONDARIALE DI BERGAMO – Decreto Ministeriale 2 ottobre 2017. Inadeguatezza pianta organica – urgenza correttivi.
Esimio Presidente,
l’ennesimo evento critico, che ha riguardato da ultimo la Casa Circondariale di Bergamo induce, per senso di responsabilità, a ragionare settorialmente sull’attuale situazione organica in cui versa l’Istituto in questione. Specificando in premessa che questa Segreteria Generale ha avversato in ogni sede le determinazioni del Decreto Ministeriale che ha riposizionato al ribasso la dotazione organica del Corpo, ritenendolo inadeguato nella sua totalità, quando ci si sofferma ad analizzare il particolare le discrasie e le inadeguatezze emergono con maggior forza e disegnano profili paradossali di non semplice risoluzione. Si vuole qui fare un focus sul penitenziario bergamasco ove – allo stato attuale – l’organizzazione del lavoro è strutturata su tre quadranti orari, con ricorso “ordinario” al lavoro straordinario e uno snaturamento della sua eccezionalità.
Questo è il dato attuale vagliato alla luce di una pianta organica che – stando alle previsioni del nuovo decreto – sarebbe sovradimensionata (nel ruolo agenti assistenti) di 12 unità nel ruolo maschile e satura nel ruolo femminile, salvo poi le gravi carenze dei ruoli intermedi che interessano trasversalmente la penisola. In dato innanzi riportato, come ben si comprenderà proprio dall’analisi del flusso del ricorso al lavoro straordinario, appare assolutamente non calzante rispetto alle reali esigenze del penitenziario che, nonostante abbia più volte “reinventato” la sua organizzazione del lavoro (con sacrifici sia per il personale sia per i livelli di sicurezza), ad oggi necessita di un organico di 283 unità in tutti i ruoli a fronte delle 243 previste dal DM. Un dato di necessità che si ricava continuando a guardare ad una organizzazione del lavoro su 3 quadranti, ben coscienti del fatto che una proiezione rispetto ad una organizzazione del lavoro in linea con le previsioni contrattuali (36 ore settimanali) darebbe un risultato ben diverso, e marcherebbe con maggior enfasi la cennata inadeguatezza della previsione ministeriale. Per altro, il gap di 40 unità fra quelle previste e quelle necessarie nel minimo, si aggrava ancora di più se il dato viene spacchettato per ruoli, a danno degli appartenenti al ruolo iniziale della Polizia Penitenziaria. Allo stato attuale, considerando le aliquote necessarie per garantire i diritti irrinunciabili al personale amministrato, la necessità di “riscrittura” delle previsioni organiche urgenti ammonta teoricamente a 17 uomini e 8 donne nel solo ruolo di base, cui vanno a sommarsi ulteriori carenze nei ruoli sovraordinati. Vista la complessità e le dimensioni dell’Istituto in parola, attesa la necessità di cercare congiuntamente soluzioni che consentano al personale di lavorare in sicurezza, nel perorare la causa di un Suo interessamento per la modifica del DM nel senso innanzi indicato, si invita a ricercare soluzioni che consentano, nonostante i vincoli discendenti dal citato atto, una congrua integrazione organica anche alla luce della prossima immissione in ruolo dei neo agenti. Non va, infatti, dimenticato lo standard dell’istituto bergamasco, che assicura una elevata qualità di prestazioni sanitarie alla popolazione detenuta, con numero elevatissimo di ricoveri/piantonamenti e visite ospedaliere ai circa 600 detenuti in prevalenza per cure psichiatriche. Infatti, risulta alta la concentrazione nell’istituto in parola di detenuti e detenute affetti da patologie psichiche e in rapporto alla popolazione detenuta, in percentuale in diversi rilievi statistici, è risultata superiore ai movimenti in Ospedale della Casa Circondariale di San Vittore. Ovviamente tutto ciò incide sul dispendio di impegno di risorse e mezzi che porta ad un’esponenza dei servizi d’istituto non relegati esclusivamente alla vigilanza interna dell’istituto. In merito a quanto premesso, questa Segreteria Generale intende rimarcare fortemente affinché l’Amministrazione prenda atto dell’inadeguatezza dell’organico previsto per la casa Circondariale di Bergamo e ponga rimedio almeno con le unità’ mancanti del ruolo Agenti in previsione delle prossime assegnazioni del 173^ corso di formazione Allievi Agenti di Polizia Penitenziaria.
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