Egregio Direttore,
la scrivente O.S. Le scrive per denunziare l’insicura condizione di lavoro del posto di servizio denominato
“cancello ingresso”, luogo non conforme alla normativa di cui D.L.vo n°81/2008.
Una triste realtà sotto gli occhi di tutti, purtroppo.
Nello specifico: le unità di Polizia Penitenziaria che presidiano questa postazione durante i turni di servizio
(due unità per turno: titolare e sentinella),operano in uno spazio angusto, le cui dimensioni misurano cm
100 per 270 circa. Il locale è sprovvisto di idonee condizioni di aereazione: non esistono finestre; non esiste un impianto di
climatizzazione, e l’unico punto ove è possibile far circolare l’aria è il cancello d’ingresso che, per ragioni di
sicurezza, restachiuso.
Con l’arrivo del primo sole mattutino, l’aria inizia a diventare irrespirabile nel box in questione, costruito con
un muro alto cm 100 sormontato da pannelli di plexiglass e da mattoni forati, che dovrebbero assicurare il
passaggio d’aria.
Una vera e propria serra!
Inoltre, la presenza di cavi elettrici, della consolle comandi cancelli e del monitor, influisce ulteriormente a
peggiorare la situazione.
I disturbi che i lavoratori lamentano sono i seguenti:
– Disturbo della vista a causa del sole;
– Problemi legati alla postura per il poco spazio disponibile;
– Affaticamento fisico e mentale.
Tuttavia,con alcuni accorgimenti tecnici sarebbe possibile prevenire questi fastidi (a nostro avviso), ad
esempio:
– Adozionediunimpiantodiclimatizzazione;
– Installazionedellepellicoleacontrollosolare.
Il SiNAPPe inattesa di conoscere se e quali provvedimenti tecnici saranno adottati per capovolgere l’ amara
e attuale condizione descritta.
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Casa Circondariale di Bologna – Criticità postazione di lavoro denominata “cancello ingresso”
Egregio Direttore,
la scrivente O.S. Le scrive per denunziare l’insicura condizione di lavoro del posto di servizio denominato
“cancello ingresso”, luogo non conforme alla normativa di cui D.L.vo n°81/2008.
Una triste realtà sotto gli occhi di tutti, purtroppo.
Nello specifico: le unità di Polizia Penitenziaria che presidiano questa postazione durante i turni di servizio
(due unità per turno: titolare e sentinella),operano in uno spazio angusto, le cui dimensioni misurano cm
100 per 270 circa. Il locale è sprovvisto di idonee condizioni di aereazione: non esistono finestre; non esiste un impianto di
climatizzazione, e l’unico punto ove è possibile far circolare l’aria è il cancello d’ingresso che, per ragioni di
sicurezza, restachiuso.
Con l’arrivo del primo sole mattutino, l’aria inizia a diventare irrespirabile nel box in questione, costruito con
un muro alto cm 100 sormontato da pannelli di plexiglass e da mattoni forati, che dovrebbero assicurare il
passaggio d’aria.
Una vera e propria serra!
Inoltre, la presenza di cavi elettrici, della consolle comandi cancelli e del monitor, influisce ulteriormente a
peggiorare la situazione.
I disturbi che i lavoratori lamentano sono i seguenti:
– Disturbo della vista a causa del sole;
– Problemi legati alla postura per il poco spazio disponibile;
– Affaticamento fisico e mentale.
Tuttavia,con alcuni accorgimenti tecnici sarebbe possibile prevenire questi fastidi (a nostro avviso), ad
esempio:
– Adozionediunimpiantodiclimatizzazione;
– Installazionedellepellicoleacontrollosolare.
Il SiNAPPe inattesa di conoscere se e quali provvedimenti tecnici saranno adottati per capovolgere l’ amara
e attuale condizione descritta.
Casa Circondariale di Bologna – Criticità postazione di lavoro denominata cancello ingresso
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