Egregio Direttore, giungono numerose lamentele alla scrivente Segreteria Generale da parte del personale di Polizia Penitenziaria ivi in servizio, in merito alla certificazione sanitaria da presentare in caso di assenza per malattia. Sembrerebbe infatti che nella Casa Circondariale da Lei diretta, l’addetto all’Ufficio Segreteria richieda che la certificazione attestante la malattia, riporti la data iniziale in cui la stessa è stata comunicata, indipendentemente dal fatto che nella stessa giornata il poliziotto interessato abbia già prestato servizio o risulti aver fruito di altro istituto giuridico (riposo, congedo, ecc.). Premesso che la tempestiva comunicazione dell’assenza per malattia al proprio datore di lavoro rappresenta un obbligo da parte del dipendente e consente altresì all’Amministrazione di predisporne la sostituzione con maggiore margine di tempo, dimostra sicuramente lo spiccato senso di responsabilità del personale, teso al rispetto delle disposizioni vigenti. Inoltre, in occasione dell’effettuazione del turno notturno, al fine di rispettare quanto pocanzi detto, oltreché non incorrere in eventuali rilievi disciplinari, il personale deve necessariamente comunicare l’assenza nella data antecedente l’espletamento del servizio, cosa questa che, secondo la ratio adottata dalla Segreteria di codesto istituto, implica che la certificazione sanitaria debba poi attestare ben due giorni di assenza per malattia, anziché il solo giorno in cui si sarebbe dovuto prestare servizio. Pertanto, la richiesta avanzata dall’Ufficio in argomento, oltre ad ingenerare grande confusione (poiché nella stessa giornata si è assenti per congedo straordinario per malattia ed al contempo presente/assente ad altro titolo), a parere della scrivente è assolutamente illegittima. Alla luce di quanto sopra esposto quindi, si chiede alla S.V. di adottare solleciti provvedimenti finalizzati ad interrompere la condotta lesiva degli interessi del personale e verificare al contempo, che il modus operandi previsto dalla normativa, sia precipuamente attuato.
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CASA CIRCONDARIALE DI BOLOGNA – Richiesta presentazione certificazione medica
Egregio Direttore, giungono numerose lamentele alla scrivente Segreteria Generale da parte del personale di Polizia Penitenziaria ivi in servizio, in merito alla certificazione sanitaria da presentare in caso di assenza per malattia. Sembrerebbe infatti che nella Casa Circondariale da Lei diretta, l’addetto all’Ufficio Segreteria richieda che la certificazione attestante la malattia, riporti la data iniziale in cui la stessa è stata comunicata, indipendentemente dal fatto che nella stessa giornata il poliziotto interessato abbia già prestato servizio o risulti aver fruito di altro istituto giuridico (riposo, congedo, ecc.). Premesso che la tempestiva comunicazione dell’assenza per malattia al proprio datore di lavoro rappresenta un obbligo da parte del dipendente e consente altresì all’Amministrazione di predisporne la sostituzione con maggiore margine di tempo, dimostra sicuramente lo spiccato senso di responsabilità del personale, teso al rispetto delle disposizioni vigenti. Inoltre, in occasione dell’effettuazione del turno notturno, al fine di rispettare quanto pocanzi detto, oltreché non incorrere in eventuali rilievi disciplinari, il personale deve necessariamente comunicare l’assenza nella data antecedente l’espletamento del servizio, cosa questa che, secondo la ratio adottata dalla Segreteria di codesto istituto, implica che la certificazione sanitaria debba poi attestare ben due giorni di assenza per malattia, anziché il solo giorno in cui si sarebbe dovuto prestare servizio. Pertanto, la richiesta avanzata dall’Ufficio in argomento, oltre ad ingenerare grande confusione (poiché nella stessa giornata si è assenti per congedo straordinario per malattia ed al contempo presente/assente ad altro titolo), a parere della scrivente è assolutamente illegittima. Alla luce di quanto sopra esposto quindi, si chiede alla S.V. di adottare solleciti provvedimenti finalizzati ad interrompere la condotta lesiva degli interessi del personale e verificare al contempo, che il modus operandi previsto dalla normativa, sia precipuamente attuato.
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