E’ di poche ore fa la notizia dell’ultima aggressione subita da poliziotti penitenziari durante lo svolgimento del loro servizio presso le carceri italiane, registrata questa volta presso la Casa Circondariale di Brescia “Nerio Fischione”.
Era ora di pranzo quando due detenuti magrebini hanno iniziato a sollevare polemiche relative al vitto distribuito dall’Amministrazione, pretendendo diverso trattamento stante la pratica del Ramadan (nonostante la Direzione si fosse già attivata in tal senso).
Al fine di evitare che il tutto degenerasse, constatato anche il fatto che gli stessi erano in possesso di lamette, l’unità preposta ha richiesto l’intervento del sottufficiale di turno, il quale ha chiamato in udienza i due ristretti.
Anziché calmarsi però, questi hanno iniziato ad inveire ed in particolare uno dei due, già noto per l’atteggiamento violento e per gesti simili, ha attentato all’incolumità dell’agente dimenando le lamette all’altezza della gola di quest’ultimo.
Solo grazie ad un’ammirabile prontezza di riflessi e capacità di reagire, tanto del poliziotto aggredito che del sottufficiale intervenuto celermente, si è potuto evitare i peggio, seppur con il successivo immediato trasporto presso il locale nosocomio dello stesso!
Come premesso, l’efferata violenza dei due detenuti era già nota al Personale penitenziario, motivo per cui più volte se ne era richiesto al PRAP l’allontanamento; sollecitazione che, ahinoi, è stata evidentemente sottovalutata.
Allo stesso modo è stato sottolineato, anche dalla scrivente Organizzazione Sindacale, come la struttura bresciana, vecchia e obsoleta, non sia affatto idonea ad ospitare un regime di vigilanza dinamica, per di più se valutiamo la molteplicità di etnie a cui appartiene la popolazione detenuta e che crea giocoforza un inevitabile acredine all’interno della convivenza obbligata. Come se ciò non bastasse, la cronica carenza organica peggiora maggiormente il quadro totale, alimentando uno stato di stress divenuto insostenibile.
Il SiNAPPe non può non congratularsi con i poliziotti intervenuti che anche nelle situazioni più critiche, reagiscono in maniera misurata e professionale, ma allo stesso tempo denuncia a gran voce la necessità di un intervento forte dai Vertici che hanno il dovere di salvaguardare la vita dei lavoratori, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
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Casa Circondariale di Brescia “Nerio Fischione” violenta aggressione ai danni di Poliziotti Penitenziari!
E’ di poche ore fa la notizia dell’ultima aggressione subita da poliziotti penitenziari durante lo svolgimento del loro servizio presso le carceri italiane, registrata questa volta presso la Casa Circondariale di Brescia “Nerio Fischione”.
Era ora di pranzo quando due detenuti magrebini hanno iniziato a sollevare polemiche relative al vitto distribuito dall’Amministrazione, pretendendo diverso trattamento stante la pratica del Ramadan (nonostante la Direzione si fosse già attivata in tal senso).
Al fine di evitare che il tutto degenerasse, constatato anche il fatto che gli stessi erano in possesso di lamette, l’unità preposta ha richiesto l’intervento del sottufficiale di turno, il quale ha chiamato in udienza i due ristretti.
Anziché calmarsi però, questi hanno iniziato ad inveire ed in particolare uno dei due, già noto per l’atteggiamento violento e per gesti simili, ha attentato all’incolumità dell’agente dimenando le lamette all’altezza della gola di quest’ultimo.
Solo grazie ad un’ammirabile prontezza di riflessi e capacità di reagire, tanto del poliziotto aggredito che del sottufficiale intervenuto celermente, si è potuto evitare i peggio, seppur con il successivo immediato trasporto presso il locale nosocomio dello stesso!
Come premesso, l’efferata violenza dei due detenuti era già nota al Personale penitenziario, motivo per cui più volte se ne era richiesto al PRAP l’allontanamento; sollecitazione che, ahinoi, è stata evidentemente sottovalutata.
Allo stesso modo è stato sottolineato, anche dalla scrivente Organizzazione Sindacale, come la struttura bresciana, vecchia e obsoleta, non sia affatto idonea ad ospitare un regime di vigilanza dinamica, per di più se valutiamo la molteplicità di etnie a cui appartiene la popolazione detenuta e che crea giocoforza un inevitabile acredine all’interno della convivenza obbligata. Come se ciò non bastasse, la cronica carenza organica peggiora maggiormente il quadro totale, alimentando uno stato di stress divenuto insostenibile.
Il SiNAPPe non può non congratularsi con i poliziotti intervenuti che anche nelle situazioni più critiche, reagiscono in maniera misurata e professionale, ma allo stesso tempo denuncia a gran voce la necessità di un intervento forte dai Vertici che hanno il dovere di salvaguardare la vita dei lavoratori, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
Comunicato – aggressione cc Brescia 14 6 16
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