Il coordinamento SiNAPPe Sicilia esprime soddisfazione alle operazioni condotte dal personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Caltagirone. In data 3 settembre, in un delle ultime operazione di polizia all’interno della Casa Circondariale di Caltagirone, con grande professionalità e impegno, sono riusciti a ritrovato dei telefonini ben occultati all’interno delle stanze detentive e sostanze stupefacenti. Un’azione che fa riflettere- dice il Coordinatore Regionale del SiNAPPe , Rosario Mario Di Prima , non possono essere sottovalutati simili episodi che accadono in una realtà altamente interessata di attività trattamentali, sottodimensionata degli organici di Polizia Penitenziaria, che per fortuna sta mantenendo il totale controllo della sicurezza. Le azioni sin qui condotte all’interno della Casa Circondariale di Caltagirone, se pur in una situazione di forte carenza di personale, sono un segnale di contrasto inconfutabile per chi vorrebbe sopraffare l’azione dello stato e per l’insofferenza alle regole penitenziarie da parte di alcuni detenuti. Abbiamo riflettuto molto sui vari episodi, non riusciamo a farcene una ragione ma solamente una convinzione, la sicurezza e l’azione dello stato all’interno dell’Istituto sono un elemento primario, per il quale, l’Amministrazione Penitenziaria dovrà porre la giusta attenzione. Ciò accade, sottolinea – Di Prima – in una casa circondariale che ha applicato la determina della CEDU sul trattamento dei detenuti, avendo quasi l’80% delle sezioni con l’apertura dei detenuti nell’arco della giornata, con una carenza degli organici di Polizia Penitenziaria. Al personale di Polizia Penitenziaria direttamente interessato va il nostro plauso, e a tutto il personale in servizio nella Casa Circondariale di Caltagirone, va tutta la nostra solidarietà per il momento critico che stanno attraversando. L’amministrazione penitenziaria ha il compito – aggiunge Il coordinatore regionale – di dare al personale direttamente interessato alle diverse operazione, segnali tangibili di riconoscimento.
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Casa Circondariale di Caltagirone – Ritrovamento di telefonini e sostanze stupefacenti. Plauso del Si.N.A.P.Pe
Il coordinamento SiNAPPe Sicilia esprime soddisfazione alle operazioni condotte dal personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Caltagirone.
In data 3 settembre, in un delle ultime operazione di polizia all’interno della Casa Circondariale di Caltagirone, con grande professionalità e impegno, sono riusciti a ritrovato dei telefonini ben occultati all’interno delle stanze detentive e sostanze stupefacenti. Un’azione che fa riflettere- dice il Coordinatore Regionale del SiNAPPe , Rosario Mario Di Prima , non possono essere sottovalutati simili episodi che accadono in una realtà altamente interessata di attività trattamentali, sottodimensionata degli organici di Polizia Penitenziaria, che per fortuna sta mantenendo il totale controllo della sicurezza.
Le azioni sin qui condotte all’interno della Casa Circondariale di Caltagirone, se pur in una situazione di forte carenza di personale, sono un segnale di contrasto inconfutabile per chi vorrebbe sopraffare l’azione dello stato e per l’insofferenza alle regole penitenziarie da parte di alcuni detenuti.
Abbiamo riflettuto molto sui vari episodi, non riusciamo a farcene una ragione ma solamente una convinzione, la sicurezza e l’azione dello stato all’interno dell’Istituto sono un elemento primario, per il quale, l’Amministrazione Penitenziaria dovrà porre la giusta attenzione.
Ciò accade, sottolinea – Di Prima – in una casa circondariale che ha applicato la determina della CEDU sul trattamento dei detenuti, avendo quasi l’80% delle sezioni con l’apertura dei detenuti nell’arco della giornata, con una carenza degli organici di Polizia Penitenziaria.
Al personale di Polizia Penitenziaria direttamente interessato va il nostro plauso, e a tutto il personale in servizio nella Casa Circondariale di Caltagirone, va tutta la nostra solidarietà per il momento critico che stanno attraversando. L’amministrazione penitenziaria ha il compito – aggiunge Il coordinatore regionale – di dare al personale direttamente interessato alle diverse operazione, segnali tangibili di riconoscimento.
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